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Giovanni Pellinghelli del Monticello
Leggi i suoi articoliDal 17 ottobre al 10 gennaio la Fondazione Palazzo Magnani in collaborazione con il Museo di Capodimonte e il Castello di Rivoli presenta l’«Ascensione di Isotta (La forma della luce nello spazio dopo la morte)», video del 2005 di Bill Viola in dialogo con «Santa Maria Maddalena portata in cielo dagli angeli», tela del 1605 di Giovanni Lanfranco (allievo di Agostino e Annibale Carracci).
È noto come Viola tragga ispirazione dagli artisti italiani del Cinque e Seicento e quindi il legame fra le due opere è duplice: compositivo e semantico. L’«Ascensione di Isotta» presenta una scena fluttuante, rischiarata da un fascio di luce e scossa dalla presenza di un etereo corpo femminile che ascende lasciando una scia luminosa.
L’opera nasce nel ciclo «Love/Death: the Tristan Project» in cui Bill Viola, ispirandosi al «Tristan und Isolde» di Richard Wagner, interpreta l’eterno legame amore/morte. Le memorie dell’iconografia religiosa di Rinascimento e Manierismo nel lavoro di Viola si confrontano con il dipinto di Lanfranco, opera altrettanto visionaria «costruita» sul contrasto fra il nudo terreno e carnale della santa sorretta dai putti e il cielo denso di chiaroscuri a tinte fredde a significare l’avvicinamento dell’umano al divino.
Salvatore Settis, autore del saggio che accompagna la mostra, il 17 ottobre terrà una lectio su Bill Viola.
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