Nella capitale coreana, dopo due anni di lavori è finalmente terminato l’ultimo (per il momento) ampliamento della Kukje Gallery. Non si tratta di una nuova area espositiva da aggiungere ai tre spazi già esistenti e non riguarda neanche una modifica dell’ampio bar-caffetteria o del bookshop. Si tratta invece di due servizi non strettamente collegati a una galleria d’arte ma che danno un bellissimo tocco di originalità: un elegante ristorante e… una palestra riservata ai clienti e ai collezionisti.

All’idea del ristorante aveva già pensato qualche anno fa Larry Gagosian quando in società con lo chef giapponese Masayoshi Takayama inaugurò nel 2014 Kappo Masa a New York sulla Madison Avenue nel seminterrato sotto uno dei suoi spazi. Ma prima della Kukje Gallery la palestra non l’aveva mai ipotizzata nessuno. Con «Wellness K», questo il nome della sala per la ginnastica, «la Kukje Gallery, così si legge in un comunicato stampa, intende andare incontro ai bisogni dei clienti della galleria sviluppando una filosofia che promuove la fusione di arte e benessere, sia fisico sia mentale».

Chiacchierando nella caffetteria, l’assistente del direttore, Jimin Park, spiega che l’idea di base è che il loro diventi un luogo dove poter trascorrere in serenità non i pochi minuti necessari a vedere una mostra, ma un lasso di tempo adeguato a rilassarsi e a sentirsi bene. È un approccio che va in direzione diametralmente opposta rispetto alla moda delle viewing room online che così tante gallerie hanno mantenuto anche ora che la pandemia è passata. Tra le due, quella della Kukje Gallery sembrerebbe decisamente la direzione giusta.