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Corredi in miniatura

Federico Castelli Gattinara

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Rinvenuti in tombe protostoriche nel Museo delle Terme di Diocleziano

Sventrata nel 1972 durante la costruzione del tratto urbano dell’A24, tre anni più tardi la necropoli protostorica di La Rustica fu oggetto di una prima campagna diretta da Soprintendenza archeologica di Roma e Istituto di topografia dell’Università «La Sapienza», con lo scavo di un centinaio di tombe, saggi nell’area dell’abitato sotto l’attuale borgata, imposizione del vincolo.

Nel 2009 per la costruzione delle vie complanari all’A24 Stefano Musco, funzionario di zona della Soprintendenza, ottenne in cambio lo scavo estensivo dell’area soggetta ai lavori e il restauro di quanto trovato. Gli scavi, diretti da Anna De Santis, responsabile del Servizio di Protostoria della Soprintendenza, e dallo stesso Musco, proseguirono fino a maggio 2012 rinvenendo oltre 300 nuove sepolture databili perlopiù all’VIII-VII sec. a.C., il momento di massima fioritura dell’abitato corrispondente, «che siamo sicuri di poter identificare con la città latina di Collatia, che deve il suo nome alla vicina via Collatina, ipotesi già avanzata e confermata dalle nostre ricerche», spiega De Santis.

Il 10 dicembre apre una nuova sezione nella parte protostorica del Museo delle Terme di Diocleziano, con l’allestimento di tre tra le più ricche tombe della necropoli che, come l’abitato, fu attiva dalla fine del IX al III-II secolo a.C. Si tratta di due tombe femminili del III periodo della cultura latina (VIII secolo), di una giovane donna non ancora ventenne e di una più matura, entrambe ricche di ornamenti personali (un cinturone, vasi in bronzo, oggetti riferibili alla cultura villanoviana), e una tomba principesca maschile, con un carro da guerra a due ruote, ricostruito con le parti in ferro originali, e uno scettro con il pomo in bronzo decorato con animali fantastici in agemina di ferro.

I finanziamenti arrivano col contagocce, ma al museo sarebbero già pronti una seconda grande vetrina e corredi restaurati sempre relativi a Collatia, mentre entro giugno 2016 De Santis spera di inaugurare anche un’ulteriore sezione con le tombe emerse nell’area di Santa Palomba sulla via Ardeatina, corredi importantissimi delle fasi più antiche della cultura laziale.

Si tratta di corredi in miniatura, anche con oggetti mai visti prima, come carri, cavalli e vasi in bronzo e in miniatura, ma la vera novità è che questo rituale legato all’incinerazione continua identico fino a una fase avanzata (IX secolo), quando nel resto del Lazio già non si praticava più. Sembra quasi un luogo di sepoltura per i capi delle varie comunità, per i quali veniva mantenuto un rituale antico e particolare.

Federico Castelli Gattinara, 12 dicembre 2015 | © Riproduzione riservata

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Corredi in miniatura | Federico Castelli Gattinara

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