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Come tennisti eschimesi

Alessia Muroni

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«Il nocciolo della questione è che, per quanto ne sappiamo, non ci sono mai state grandi artiste, sebbene ne siano esistite di interessanti e capaci, di non sufficientemente studiate o apprezzate, così come non sono esistiti grandi pianisti jazz lituani o tennisti eschimesi». Ironica, clamorosa, tagliente, la celebre frase di Linda Nochlin è uno degli apici dialettici di Why Have There Been No Great Women Artists? Pubblicato per la prima volta nel 1971 su «Art News» e ottimamente contestualizzato in questa prima traduzione italiana da Maria Antonietta Trasforini, il saggio della Nochlin continua a godere di una sua inesausta vitalità e capacità di ricondurre al punto, cioè alla necessità di individuare e rivedere i criteri storico-critici e gli strumenti d’indagine sociologica e culturale sui fondamenti stessi del fare, pensare e storicizzare l’arte occidentale. Impostato con piglio decostruzionista, ed estremamente radicale anche nella linearità polemica dell’approccio, il saggio lavora a mostrare, smontandoli, i presupposti culturali e pregiudiziali insiti nell’approccio classico alla storia dell’arte basato sul concetto di genio e di autonomia dell’opera d’arte. Uscendo dalla concezione romantica e antistorica dell’artista quale genio maschio, bianco, solitario e innovatore, fiore sbocciato autonomamente nel deserto e cresciuto sfidando gli elementi avversi; rintracciando la base sociale, economica e politica del fare arte; contestualizzando la partecipazione delle donne alla produzione culturale dell’epoca moderna; mostrandone gli invalicabili limiti all’azione e alla persistenza nella memoria: facendo tutto ciò con stringente logica, lungi dall’essere lamentazione o difesa, l’opera ribalta brillantemente la domanda iniziale per indicare terreni critici che, a distanza di anni, si rivelano ancora fertili.

Perché non ci sono state grandi artiste?, di Linda Nochlin, traduzione e cura di Jessica Perna, 94 pp., ill., Castelvecchi, Roma 2014, € 12,00

Alessia Muroni, 12 febbraio 2015 | © Riproduzione riservata

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Una raccolta di scritti dedicati a Joyce, Hemingway, Faulkner, Eliot e Woolf del pittore cofondatore del Vorticismo, poeta, critico d’arte, scrittore, critico letterario, mai facile e mai accomodante

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