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L’avvocato di Sandro Bonacossi

Alessia Muroni

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Giovanissimo, Alessandro Contini inizia una proficua carriera di mercante filatelico i cui proventi diventano la base di un’altra più fruttuosa attività, quella di mercante d’arte e collezionista a livello internazionale: un’opera cui la moglie, Vittoria Bonacossi, dà il contributo di un talento di conoscitrice dal sicuro istinto per il pezzo di valore.


Al lavoro e al collezionismo, i Contini Bonacossi affiancano un mecenatismo discreto che avrebbe voluto trovare la sua più logica conclusione in una grande donazione allo Stato italiano. Avviate le procedure nel 1954, la felice celebrazione di un percorso tanto imprenditoriale quanto culturale e civico si trasforma presto, in seguito alla disastrosa separazione del nipote Sandrino da Elsa de Giorgi, in un labirinto di denunce, querele, sequestri e processi, cui si aggiunge l’atteggiamento apparentemente ostile di alcuni esponenti statali. La vicenda viene ricostruita dall’avvocato Sandro Pazzi, coinvolto fin dall’inizio nelle peripezie della donazione.


Il volume, pur valutando una possibile lettura di parte, solleva molti interrogativi. La situazione semiclandestina della collezione, finalmente agli Uffizi ma visitabile solo su richiesta, non fornisce a tutt’oggi risposte soddisfacenti.


La donazione dimenticata. L’incredibile vicenda della collezione Contini Bonacossi
di Sandro Pazzi
240 pp., ill.
Electa Mondadori, Milano 2016
€ 22,90

Alessia Muroni, 16 maggio 2017 | © Riproduzione riservata

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