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Chimica e mutanti

Federico Florian

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Una doppia personale di Keith Tyson e Hugo Wilson aperta alla Project B Gallery fino al 31 luglio, è un ideale tributo a Leon Battista Alberti: il titolo della mostra, «De Pictura», allude al noto trattato dell’artista e architetto rinascimentale. Quello che ha luogo negli spazi della galleria milanese è un dialogo sulla pittura, che mette a confronto due artisti contemporanei, entrambi inglesi di due diverse generazioni. Tyson, classe 1969 (vincitore del Turner Prize nel 2002), presenta i suoi «Unnatural Portraits» dipinti a olio su lastre di alluminio cui sono successivamente applicati degli acidi chimici. «Dispongo i colori, ma tutto si muove in maniera così drastica, coerentemente alle leggi della fisica, che ho un controllo limitato sul risultato finale», dichiara l’autore.

Le opere riportano forme variopinte e nebulose, a metà tra astrazione e figurazione, che evocano fantasmagorici ritratti a mezzo busto; Tyson, per realizzarli, si è liberamente ispirato alle fotografie di vecchi album scolastici. Wilson, più giovane di 13 anni dell’amico e collega, espone quattro dipinti («Chaos Monkeys» 1 e 2, «Weenix Wings» e «Hunt VI») magistralmente realizzati con un’antica tecnica a olio: i quadri mostrano scimmie e mutanti creature animali su sfondi cupi eppur ricchi di luminiscenze. A corredo dei dipinti vi sono due piccole sculture in terracotta: memori di elaborate fontane manieriste e barocche, i lavori sembrano riproporre tridimensionalmente i processi trasformativi cui sono soggette le figure rappresentate nelle tele. 

Federico Florian, 22 luglio 2015 | © Riproduzione riservata

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