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Yayoi Kusama. Foto Yusuke Miyazaki. Cortesia di Ota Fine Arts, Victoria Miro e David Zwirner © Yayoi Kusama

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Yayoi Kusama. Foto Yusuke Miyazaki. Cortesia di Ota Fine Arts, Victoria Miro e David Zwirner © Yayoi Kusama

Yayoi Kusama: «Non resto mai a corto di idee»

L’ultranovantenne artista giapponese ha deciso di vivere in un ospedale psichiatrico, ma non smette di lavorare. Una grande mostra a Hong Kong e un nuovo catalogo ne ripercorrono la lunghissima carriera (e in autunno una «Infinity Room» arriverà a Bergamo)

José da Silva

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Fino al 14 maggio Yayoi Kusama è la protagonista di una grande retrospettiva all’M+ di Hong Kong (e mentre a Londra la Tate ha prorogato fino a giugno la rassegna «Infinity Mirror Rooms»; una delle celebri e disorientanti installazioni, «Fireflies on the Water», a novembre arriverà dal Whitney di New York al Palazzo della Ragione di Bergamo). Accompagna la mostra un corposo e patinato catalogo illustrato, pubblicato da Thames & Hudson e dal museo. L’ultranoventenne artista giapponese (Matsumoto, 22 marzo 1929), residente per sua scelta in un ospedale psichiatrico, parla della sua produzione più recente, che a quanto pare non conosce soste: «Dipingo tutti i giorni, racconta, e intendo continuare a creare un mondo in ammirazione della vita, che abbraccia tutti i messaggi di amore, pace e universo».

Il coloratissimo catalogo spazia nella carriera dell’artista dal 1945 al 2022 e comprende una cronologia illustrata della vita di Kusama, saggi sulla sua opera, un dialogo tra più curatori sulle sue mostre principali, nonché fotografie che ne documentano vicende personali e carriera.  Lo spirito creativo dell’artista sembra essere più forte che mai: «Non noto una differenza tra le mie prime opere e quelle attuali, osserva. Non sono mai a corto di idee, per cui continuerò a esporre cose sempre nuove»..

Negli scritti di Kusama, così come nel corso della sua carriera, fanno capolino vari artisti di spicco (lo illustra bene la cronologia visiva del volume), tra cui Andy Warhol, Donald Judd e Joseph Cornell (con il quale ha avuto una relazione); ciononostante l’artista rivendica di «non essere stata influenzata da nessuno», e aggiunge: «Per molto tempo sono stata assorbita dalla costruzione di me stessa. Credo di essere nata artista».

Ho intenzione di puntare tutto sui pallini
Questa fiducia, diciamo pure ossessiva, per i suoi inconfondibili pallini (pare li abbia visti per la prima volta da bambina, durante delle allucinazioni) la si percepisce bene nell’incontro con un pittore francese di successo, di cui non è dato sapere il nome e del quale Kusama scrive verso il 1975. L’innominato sminuisce il lavoro di Yayoi e le consiglia di uscire di più per vedere che cosa fanno gli altri artisti.  La risposta di lei è netta: «I pallini mi hanno stregata… Sfidatemi pure, Picasso, Matisse, o chiunque altro,  e io vi sfiderò a mia volta con questo pallino… Ho intenzione di puntare tutto su pallini e reti e di ribellarmi alla storia».

L’episodio è tratto da una delle sezioni più rivelatrici del libro, quella che contiene gli scritti della stessa Kusama: saggi, documenti programmatici, interviste, dichiarazioni dell’artista, poesie, datati dai primi anni Cinquanta. Vi compare anche un saggio, Ivan the Fool, nel quale Kusama si descrive come una bambina «che si annoiava in fretta, lunatica e molto diffidente».

In un altro punto troviamo la corrispondenza con Georgia O’Keeffe (la sconosciuta 26enne chiedeva consiglio all’artista più anziana e le mandava degli acquerelli), una poesia del 2007 sull’invecchiare, e un invito pubblico per «una manifestazione nuda a Wall Street» del 1968, dopo che l’artista si era trasferita negli Stati Uniti. Negli anni Sessanta, quand’era a New York, Kusama ha organizzato diversi happening e manifestazioni, protestando per i diritti dei gay e contro la guerra in Vietnam. Gli artisti dovrebbero cercare di cambiare il mondo? «Da artista penso che sia importante condividere l’amore e la pace e spero di trasmetterli alle persone che soffrono e che non hanno la possibilità di godere della gioia dell’arte, spiega Kusama, e farò del mio meglio per lasciare alle giovani generazioni il messaggio dell’”amore per sempre”».
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Yayoi Kusama: 1945 to Now,
a cura di Doryun Chong e Mika Yoshitake, 400 pp., ill., Thames & Hudson/M+Museum, Londra / Hong Kong 2022,  $65

José da Silva, 23 gennaio 2023 | © Riproduzione riservata

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