Verifica le date inserite: la data di inizio deve precedere quella di fine
Arianna Antoniutti
Leggi i suoi articoliCittà del Vaticano. Inaugura il 2 aprile, e sarà visitabile sino al 12 giugno, presso il Cortile delle Corazze dei Musei Vaticani, la mostra fotografica di Fabio Mantegna «The life of a Swiss Guard. A private view»: ottantasei scatti che illustrano la vita dell’esercito «più piccolo del mondo». Al servizio del Pontefice romano dal 1506, il corpo armato, composto da giovani chiamati a vigilare sulla sicurezza del Papa, viene descritto non solo nella sua quotidianità ufficiale, come il momento del Giuramento, ma anche negli istanti meno conosciuti di vita privata, come la vestizione dell’armatura.
Le immagini sono accompagnate dai commenti delle stesse Guardie Svizzere, nelle cui parole, afferma Antonio Paolucci, direttore dei Musei Vaticani, «il senso del dovere e l’umanità d’accenti si mescolano ai sogni, all’entusiasmo e alle speranze che hanno tutti i ragazzi del mondo a vent’anni».
In esposizione accanto alle fotografie, oggetti che documentano la storia lunga oltre cinquecento anni dell’esercito vaticano, la cui divisa, che una diffusa quanto errata tradizione vorrebbe disegnata da Michelangelo, si deve invece al comandante Jules Repond (1910-1921). La mostra, compresa nel percorso di visita e nel biglietto di accesso dei Musei Vaticani, è curata da Romina Cometti dell’Ufficio Patrons of the Arts diretto da P. Mark Haydu.

Guardia Svizzera in servizio alla Scala Regia. Foto di Fabio Mantegna. Foto © Musei Vaticani, Governatorato SCV
Altri articoli dell'autore
Un emendamento votato la sera del 30 luglio in Commissione Bilancio al Senato ha portato il cespite da 24,8 milioni di euro a 54,8
La mostra al Muciv di Roma è un manifesto per un possibile aggiornamento, in chiave accessibile, dei musei italiani. Ce lo spiega il direttore generale Musei
Gli interventi programmati in quota per verificare lo stato dei paramenti murari sono eseguiti con spettacolari metodologie su fune che evitano i ponteggi
Installazioni site specific, performance e opere immersive in abiti, fibre e tessuti esplorano il rapporto con il contesto della sede aquilana