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Egon Schiele, «Nudo accovacciato, visto di schiena», 1917; stima 1.800.000 – 2.500.000 euro

Courtesy of Dorotheum

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Egon Schiele, «Nudo accovacciato, visto di schiena», 1917; stima 1.800.000 – 2.500.000 euro

Courtesy of Dorotheum

Vienna si accende con le grandi aste di Dorotheum

Capolavori di Schiele, Klimt, de Chirico, Picasso, Chagall e maestri contemporanei in un viaggio tra poesia, materia e visione

Monica Trigona

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Vienna si prepara a vivere un novembre denso di emozioni artistiche. Dal 18 al 20 novembre, la maison Dorotheum inaugura il suo atteso appuntamento autunnale con le aste di Arte Moderna e Contemporanea, presentando una selezione di opere di straordinaria rilevanza. L’asta di Arte Moderna, in programma il 18 novembre, si apre con un affascinante percorso nella Secessione Viennese. Tra le opere più attese, spiccano preziosi disegni di Gustav Klimt e una rara gouache di Egon Schiele, «Nudo accovacciato, visto di schiena» (1917), un ritratto di giovane donna di spalle, sospeso tra sensualità e malinconia, proveniente dalla celebre collezione Lederer e stimato tra 1,8 e 2,5 milioni di euro. Di un epigono del pittore e incisore austriaco, l’artista Alfons Walde, è «Maukalm mit Larcheckspitze», bellissimo paesaggio alpino innevato degli anni Trenta, stimato tra i 260mila – 380mila euro

 

Alfons Walde, «Maukalm mit Larcheckspitze», c. 1935; stima 260mila – 380mila euro. Courtesy of Dorotheum

La parentesi dechirichiana dell’asta conduce nel cuore della Metafisica: «Chevaux devant la mer (Due cavalli)» e «Mobili nella valle» rivelano paesaggi sospesi, intrisi di silenzio e mistero. Due straordinari disegni di Pablo Picasso, «Trois Têtes» ed «Écuyère et Tête», realizzati negli anni Sessanta, si distinguono per intensità e inventiva, testimoniando la capacità dell’artista di reinventarsi senza sosta. Tra i lotti più poetici, «Couple sur coq rouge» di Marc Chagall, piccolo nelle dimensioni ma immenso nella forza espressiva, trasforma lo spazio in un universo di sogno, colore e simbolo. Stima? 300mila – 400mila euro. Il 19 novembre, l’Arte Contemporanea sarà protagonista con un catalogo che unisce materia, concetto ed emozione. L’apertura è affidata a «Le Maquis (1957) di Jean Fautrier, tela evocativa che rimanda ai rifugi dei combattenti francesi durante la guerra. Segue la potenza gestuale di Hans Hartung e la scultura tellurica di Leoncillo, dove la materia si fa energia primordiale.

 

Josef Albers, «Study for Homage to the Square: Heavy + Bright Under Veil», 1964; stima: 240mila – 340mila euro. Courtesy of Dorotheum

Inedito in asta da Dorotheum, «Linie č. 109» (stima: 200mila – 300mila euro) di Zdeněk Sýkora, pittore cecoslovacco e pioniere nell’uso dei computer nell’arte, rappresenta una vetta dell’astrattismo centro-europeo, in cui la geometria si trasforma in poesia visiva. L’arancione ipnotico «Study for Homage to the Square: Heavy + Bright Under Veil», 1964, olio su masonite, stimato tra i 240mila e i 340mila euro di Josef Albers e la tensione scultorea di Antony Gormley dialogano tra equilibrio e gravità, mentre il «Fumatore» di Fernando Botero invita alla lentezza, alla riflessione e al silenzio. L’arte italiana occupa un posto di rilievo con le opere di Carla Accardi e Antonio Sanfilippo, che evocano l’energia vibrante dell’Optical Art. Un magnifico Castellani del 1980, in condizioni impeccabili, cattura la luce con i suoi rilievi dinamici, mentre Jannis Kounellis e Giulio Paolini incarnano la forza concettuale e la libertà sperimentale dell’Arte Povera. 

Monica Trigona, 07 novembre 2025 | © Riproduzione riservata

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