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Vera com’era Diane Arbus

Un libro archivio sulla celebre fotografa americana riproduce, oltre alle opere fotografiche, articoli di giornale, testi critici e saggi, cataloghi di esposizioni che documentano oltre cinquant’anni di storia e di accesi dibattiti critici

Valentina Zaratti

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Diane Arbus. Documents è un libro archivio sulla celebre fotografa americana Diane Arbus (1923-71), pubblicato dalla casa editrice David Zwirner di New York e dalla Fraenkel Gallery di San Francisco, a cura di Max Rosenberg. Il volume è un omaggio al precedente tentativo di pubblicazione del 2011, di sole 12 copie realizzate a mano, in occasione della retrospettiva itinerante in Europa partita dallo Jeu de Paume di Parigi.

L’attuale versione riproduce, oltre alle opere fotografiche, articoli di giornale, testi critici e saggi, cataloghi di esposizioni che documentano oltre cinquant’anni di storia e di accesi dibattiti critici sull’artista, dal 1967 fino ad oggi. Nell’introduzione Jeffrey Fraenkel e Lucas Zwirner sostengono che l’obiettivo del volume è di raccontare come nel tempo la ricerca di Arbus sia stata percepita dalla «coscienza pubblica» e come la valutazione della sua opera si sia modificata in relazione ai cambiamenti di gusto e politici, perché «la parola scritta plasma la storia di qualsiasi artista».

Nata in una ricca famiglia ebrea newyorkese di origini russe, Arbus inizia come fotografa di moda insieme con il marito. Negli anni Sessanta l’insofferenza per il mondo agiato dov’era cresciuta la spinge a un cambiamento radicale attraverso gli studi con la fotografa Lisette Model e la vincita di due borse di studio erogate dal Guggenheim. Riprendendo appieno la tradizione americana della fotografia sociale, da Jacob A. Riis al più celebre Lewis W. Hine, fino a Frances B. Johnston, pioniera della fotografia femminile, Arbus conduce un’indagine antropologica sull’America del dopoguerra, segnata da lotte civili, movimenti pacifisti e contestazioni politiche.

La fotografa si immerge nella sottocultura di New York, interrogandosi sul concetto di «normalità» e «accettabilità» sociale. Entra nella vita dei suoi personaggi: giganti, nani, travestiti, circensi, nudisti, prostitute, pazienti psichiatrici, persone diversamente abili, famiglie borghesi, neonati, bambini, anziani e persone non conformi al loro genere. La fotografia di Arbus è complessa e drammatica come la sua vita, segnata dall’abuso di antidepressivi e ricoveri fino al tragico suicidio nel 1971. Il merito di questo libro è proporre una lettura diversa della sua storia, in uno stile chiaro e fedele ai fatti, esattamente come i suoi scatti fotografici.
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Diane Arbus. Documents,
a cura di Max Rosenberg, edizione in inglese, 496 pp., ill., David Zwirner Books/Fraenkel Gallery, New York 2022, € 95

Diane Arbus

Valentina Zaratti, 18 marzo 2023 | © Riproduzione riservata

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