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Lidia Panzeri
Leggi i suoi articoliVenezia. Un'app per una visita digitale «slow» che permetta di apprezzare i capolavori in tutti i loro risvolti storici: sarà possibile alle Gallerie dell’Accademia di Venezia a partire da sabato 24 marzo e domenica 25, in occasione delle Giornate Europee del Patrimonio.
Il progetto nazionale La vita delle opere a Venezia ha visto la collaborazione dell’Università di Ca’ Foscari e delle Gallerie e proprio nelle Gallerie l'app è stata illustrata ieri, alla presenza della direttrice Paola Marini e del rettore dell'ateneo veneziano Michele Bugliesi (entrambi concordi nel sottolineare l’importanza di questa collaborazione); di Luigi Perissinotto direttore del Dipartimento di Filosofia e Beni culturali di Ca’ Foscari; di Simonetta De Brumatti di Neosperience, la prima digital customer experience cloud grazie a cui lo strumento è stato messo a punto, e di Chiara Piva, professoressa di Storia del restauro a Ca’ Foscari e coordinatrice del team cafoscarino che ha lavorato all'innovativo progetto (che a livello nazionale coinvolge anche le università di Pisa e Torino), realizzato grazie a un finanziamento del Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca.
Il programma, scaricabile su smartphone, è disponibile in versione Android e iOS su Apple store e Googleplay.
Obiettivo dell'app, ha sottolineato Chiara Piva, è di dar nuova vita alle opere, non sostituendosi alla loro visione diretta, ma raccontando la loro «biografia» in una specie di carta d’identità. Che inizia ovviamente dalla loro creazione, ma rende anche conto del loro trasformarsi nel tempo, dei restauri intervenuti, delle diverse collocazioni, esposizioni e interpretazioni; di vendite, furti, copie e altro. Si può scegliere il testo scritto, corredato da immagini e video anche da archivio, o, per non essere disturbati dalla visione dell’opera, il solo racconto orale.
Per ora sono state selezionate «Il convito in Casa Levi» di Paolo Veronese; il Polittico di Santa Chiara di Paolo Veneziano, la «Presentazione di Maria al Tempio» di Tiziano, che ancora è esposto nel suo luogo originale, e gli affreschi di Tiepolo dalla Chiesa degli Scalzi. «Poche opere da degustare lentamente», sottolinea Chiara Piva che parlando dell'app specifica come «più che di realtà aumentata, ci convince parlare di aumento degli sguardi, dei punti da osservare, una sensibilità che una volta attivata pensiamo tornerà spontaneamente anche di fronte ad altre opere».
Entro la fine dell'anno la app sarà applicata anche a «La Tempesta» di Giorgione, il «San Girolamo e devoto» di Piero della Francesca, i Polittici della Carità di Bellini, la «Sant'Elena e il trionfo della Vera Croce» di Tiepolo. Coinvolta anche un’opera del Museo d’Arte Orientale di Ca' Pesaro.
A Torino la app sarà a breve disponibile per la Reggia di Venaria e per i Musei Reali.

La direttrice delle Gallerie dell'Accademia Paola Marini, il rettore di Ca' Foscari Michele Bugliesi e Chiara Piva, coordinatrice del progetto a Venezia

La «carta d'identità» della «Presentazione della Vergine al Tempio» di Tiziano

La «Presentazione della Vergine al Tempio» nelle Gallerie dell'Accademia è uno dei dipinti di cui l'app fornisce una «carta d'identità»
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