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Luca Zuccala
Leggi i suoi articoliTutta la potenza, per l'occasione sottratta all'immagine, la intravediamo nell'immaginario. Un giorno crescerà, e il suo ruggito scuoterà la savana, o impressionerà i visitatori che incantati si recheranno allo zoo solo per lui. Ma nel momento in cui Rembrandt lo ritrae, un giorno tra il 1638 e il 1642, il leone non è che un cucciolo. Di lui apprezziamo la forza rivestita di mansuetudine, l'austerità che non rinuncia alla dolcezza, la maestosità che sembra crescere ogni volta che si torna ad apprezzare Young Lion Resting. Un'opportunità che Sotheby’s offe a tutti gli appassionati in occasione dell'asta del 4 febbraio 2026, a New York. Stimato 15-20 milioni di dollari, si tratta del più importante disegno di Rembrandt apparso sul mercato negli ultimi cinquant'anni, nonché uno dei disegni Old Masters più preziosi mai proposti in asta. Comparabile, forse, solo Testa di una musa di Raffaello, venduto per 31,2 milioni di euro da Christie's nel 2009. Inoltre, il soggetto è estremamente raro, dal momento che la maggior parte dei disegni di Rembrandt rappresentano paesaggi o figure umane. Sono solo sei le raffigurazioni di leoni esistenti (due conservate al British Museum, le altre al Louvre, al Rijksmuseum e al Boijmans Van Beuningen di Rotterdam) realizzate dall'artista.
Il piccolo foglio (115x150 mm), è un prodigio di tecnica e osservazione. Gesso nero con tocchi di bianco, dai tratti intensi, calibrati con una precisione quasi ossessiva. Il giovane leone, di tre quarti e con un guinzaglio intorno al collo (che lascia subito intendere che il ritratto sia eseguito in cattività), sembra contemporaneamente a riposo e pronto a muoversi. Lo sguardo è acuto, vivace. La zampa sinistra è disegnata in due posizioni per coglierne il movimento ideale. Rembrandt in questo caso non inventa nulla, osserva e riproduce, o al massimo interpreta. Dall'equilibrio tra fedeltà naturalistica e profondità psicologica nasce il valore di Young Lion Resting, che conserva la sua precisa identità anche a quasi quattrocento anni dalla sua creazione. Il cucciolo di leone è custode di un’interiorità che trascende i secoli, quasi rappresentasse la giovinezza di tutti noi: acerba (in fondo il disegno appare preparatorio, o in ogni caso incompleto) e magnifica perché aperta ad ogni possibilità futura.
Rembrandt Harmensz. van Rijn, Young Lion Resting, ca. 1638–42
Guardando alla vicenda collezionistica, l’opera ha una storia altrettanto nobile. Unica raffigurazione che Rembrandt ha fatto di un leone in mano privata, è rimasta per oltre vent’anni nella Leiden Collection, una delle più importanti collezioni di arte olandese del XVII secolo. Il dottor Thomas S. Kaplan, fondatore della collezione e di Panthera, organizzazione leader nella conservazione dei felini selvatici, l’acquistò nel 2005, segnando l'inizio di una raccolta che da allora è cresciuta fino a diventare una delle più importanti collezioni private di arte olandese del Secolo d'oro. Jon Ayers, presidente del consiglio di amministrazione di Panthera, è successivamente diventato comproprietario dell'opera. Oggi, Kaplan e Jon Ayers, co-proprietari dell’opera, hanno deciso di metterla all’asta per devolvere l’intero ricavato a Panthera, con un gesto che trasforma il valore artistico (ed economico) dell'opera in un'azione concreta per la conservazione degli animali.
Rembrandt stesso amava gli animali esotici, tanto che non si fece sfuggire l'occasione di ritrarne uno dal vivo. In Europa, nel '600, non era certo facile. Probabilmente osservò l'esemplare ritratto in uno dei serragli privati dei Paesi Bassi, dove aristocratici e mercanti collezionavano creature straordinarie come si collezionano conchiglie o minerali. L’attenzione del maestro ai dettagli anatomici e psicologici rivela una curiosità scientifica e una sensibilità estetica fuori dal comune, volta a esaltare l'animale come simbolo di potere, nobiltà e maestosità, incarnazione del sublime anche se ancora in tenera età. Sentimento di cui gli appassionati potranno fare esperienza nelle esposizioni che precederanno l'asta - Parigi (3-4 novembre), New York (8-17 novembre), Londra (28 novembre-1 dicembre), Abu Dhabi (2-6 dicembre), Hong Kong (8-10 dicembre), Arabia Saudita (24-26 gennaio) - e che il più audace dei collezionisti (privato o pubblico) proverà a domare.
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