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Il restauratore Mauro Pellicioli in una foto scattata nel 1963. Archivio Mauro Pellicioli

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Il restauratore Mauro Pellicioli in una foto scattata nel 1963. Archivio Mauro Pellicioli

Una petizione per l'Archivio storico dei restauratori italiani

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Redazione GDA

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All’indirizzo: http://www.gopetition.com/petitions/salviamo-larchivio-storico-dei-restauratori-italiani.html è reperibile il testo di una petizione recentemente indirizzata al ministro per i Beni e le Attività culturali e il Turismo Dario Franceschini a firma di Giorgio Bonsanti, Silvia Cecchini, Gianluigi Colalucci, Marisa Dalai Emiliani, Michela Di Macco, Maria Beatrice Failla, Gianfranco Micheli, Mauro Natale, Pietro Petraroia, Chiara Piva, Regina Poso, Orietta Rossi Pinelli.
La petizione ha per argomento la condizione attuale del progetto Asri (Archivio Storico Nazionale e Banca Dati dei Restauratori Italiani), intrapreso quindici anni fa dall’associazione Giovanni Secco Suardo di Lurano (Bergamo), presieduta da Lanfranco Secco Suardo, discendente del famoso restauratore ottocentesco. Negli oltre quindici anni di attività il progetto in questione ha «coinvolto più di novanta professori, studiosi, ricercatori e studenti afferenti a quattordici università distribuite sul territorio nazionale, oltre a musei, soprintendenze e un amplissimo numero di archivi pubblici, attraverso trentasette campagne di ricerca/schedatura». 
Nel sottoprogetto intitolato RES.I. è stata raccolta un’imponente serie di dati sui restauratori italiani, scavando negli archivi e recuperando documenti di ogni genere. Il materiale via via reperito e ordinato è stato pubblicato in una serie di (fin qui) cinque Quaderni, ma soprattutto è stato ordinato in quasi 20mila schede/dossier accessibili in rete, sia pure in maniera oggi bisognevole di un aggiornamento tecnico, del che si è ben consapevoli. Come ha scritto difatti Lanfranco Secco Suardo in una mail ai componenti il Comitato Scientifico, RES.I. ha urgentissima necessità «di una re-ingegnerizzazione, senza la quale rischiamo seriamente un collasso e quindi la perdita totale e definitiva di tutti i dati contenuti», il che significherebbe vanificare tutto il lavoro compiuto fin qui.
La petizione, che ha raccolto finora 655 firme, domanda al ministro (che fin qui, come del resto già il predecessore Bray, non ha risposto alle lettere indirizzate da Lanfranco Secco Suardo nel 2013 e 2014) di sostenere il progetto consentendone la ripresa e la prosecuzione.
È da sottolineare che l’Associazione Giovanni Secco Suardo ha svolto fin qui un compito giudicato assolutamente prezioso da tutto il mondo italiano e internazionale del restauro, che non era stato intrapreso da nessuna istituzione pubblica, offrendo un servizio di straordinario valore. La petizione termina con l’auspicio «che il Mibact sia in grado di assumere chiari e concreti impegni economici, peraltro di ridotta entità, per il sostegno strutturale del progetto e per il proseguimento delle attività di studio e ricerca».
Ulteriori informazioni di dettaglio sul sito http://www.associazionegiovanniseccosuardo.it/?q=progetto_ASRI


Il restauratore Mauro Pellicioli in una foto scattata nel 1963. Archivio Mauro Pellicioli

Redazione GDA, 23 marzo 2015 | © Riproduzione riservata

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