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Redazione GDA
Leggi i suoi articoliL’associazione The International Friends of Ninfa presieduta da Philip Howard sostiene la conservazione del giardino di Ninfa, giardino storico di fama internazionale dichiarato Monumento Naturale dalla Regione Lazio nel 2000 al fine di tutelare l’habitat costituito dal fiume Ninfa, lo specchio lacustre da esso formato e le aree circostanti che costituiscono la naturale cornice dell’intero complesso.
Il nome Ninfa deriva da un tempietto di epoca romana dedicato alle ninfe Naiadi, divinità delle acque sorgive, costruito nei pressi dell’attuale giardino. A partire dall’VIII secolo l’imperatore Costantino V Copronimo concesse a papa Zaccaria questo fertile luogo, strategico per la presenza della Via Pedemontana, unico collegamento alle porte di Roma che conduceva al Sud.
Nel XI secolo Ninfa assunse il ruolo di città e fra le varie famiglie che la governarono ricordiamo i conti Tuscolo, legati alla Roma pontificia, i Frangipani, sotto i quali fiorì l’architettura cittadina e crebbe la considerazione economica e politica di Ninfa, e i Caetani, attuali proprietari. Nel 1159 il cardinale Rolando Bandinelli fu incoronato pontefice con il nome di Alessandro III nella chiesa di Santa Maria Maggiore.
Ora le rovine di quella chiesa degli inizi del XII secolo necessitano di un intervento conservativo del costo di 50mila euro, per cui l’associazione non profit The International Friends of Ninfa, a seguito di una richiesta da parte della Fondazione Roffredo Caetani che amministra il giardino di Ninfa, il castello Caetani di Sermoneta e il Complesso monumentale Tor Tre Ponti, fa appello alla generosità dei suoi 275 membri affinché i lavori possano iniziare in autunno.
Le rovine sono allo studio da parte della Scuola di Specializzazione in beni architettonici e del paesaggio della Facoltà di architettura dell’Università La Sapienza diretta da Daniela Esposito.
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