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Tutti d’accordo per il Ghetto pedonalizzato

Federico Castelli Gattinara

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Il tentativo è di trasformare i provvedimenti urgenti di blocco del traffico nell’intera via di Portico d’Ottavia, cuore del Ghetto, in una soluzione permanente, di rilancio e valorizzazione di una fetta ricchissima dal punto di vista storico, artistico, archeologico, culturale ma anche sociale ed enogastronomico del centro di Roma. Se ne era discusso in ottobre, molto prima che il prefetto imponesse il blocco alle auto per ragioni di sicurezza, dopo i tragici fatti di Parigi.

via Portico d'Ottavia

Il progetto, che si era arenato, ora viene rilanciato, coniugando sicurezza e riqualificazione come già avvenuto con la prima pedonalizzazione. Si tratterebbe di estenderla a tutta la via di Portico d’Ottavia, fino a largo XVI ottobre 1943 e magari a qualche tratto di via limitrofa: l’idea piace sia ai residenti, sia al Comune di Roma dove vari esponenti della giunta Marino si sono già espressi in favore (tra cui gli assessori Guido Improta, Maurizio Pucci e Marta Leonori), sia alla comunità ebraica che il 16 gennaio ha incontrato la neopresidente dell’assemblea capitolina Valeria Baglio per una passeggiata al Ghetto, una visita alla Sinagoga e al Museo ebraico, per riscoprirne storia e cultura ma soprattutto per sconfiggere la tensione e la paura. «Questo è un quartiere estremamente vitale. È un polmone pulsante della socialità romana e un punto d’incontro tra culture differenti, ha spiegato il rabbino capo Riccardo Di Segni. Un luogo in cui in condizioni normali c’è la folla e i ristoranti sono pieni: bisogna immediatamente tornare a questa situazione».

Federico Castelli Gattinara, 09 febbraio 2015 | © Riproduzione riservata

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