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Tina Lepri
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Dubbi e pesanti critiche della Corte dei Conti sulle operazioni di restauro del Colosseo (25 milioni di sponsorizzazioni del gruppo Tod’s Della Valle) contenute nell’indagine della Corte sulle «Iniziative di partenariato pubblico-privato nei processi di valorizzazione dei beni culturali nel periodo 2012-15».
I magistrati contabili esprimono «perplessità sotto il profilo dell’economicità dell’operazione» e rilevano «una situazione di notevole ritardo nell’avvio» della nuova fase dei lavori al Colosseo. Indicano nel dettaglio «ritardi nell’avvio dei lavori relativi alla realizzazione di un centro servizi, al restauro dei sotterranei e degli ambulacri, nonché all’adeguamento impiantistico».
Per la Corte dei Conti sarebbero inoltre troppi i vantaggi dell’operazione sia per lo sponsor sia per la «istituenda associazione “Amici del Colosseo, di diretta emanazione dello stesso». Decisi i rilievi critici mossi al Mibact: «Il finanziamento a carico dello sponsor non tiene conto del valore economico del contratto, trattandosi di un monumento di fama mondiale». Nessun commento dal Mibact; reagisce invece, soprattutto sui ritardi nei lavori rilevati dalla Corte dei Conti, il gruppo Tod’s Della Valle che ricorda il recente cambiamento normativo contenuto nel nuovo Codice degli Appalti.
Per quanto riguarda il centro servizi, Tod’s rileva «uno slittamento del programma, ma il bando per il lavoro sarà fatto entro il 2016 e l’opera completata entro due anni». Solo il mese scorso, dice Della Valle, è stato presentato il restauro dei prospetti esterni del Colosseo, mentre ora è partito il bando per gli ipogei (entro dicembre dovrebbe esserci l’aggiudicazione, l’avvio dei lavori in primavera). Sullo sfondo dell’intera vicenda, occorre però ricordare sia il fatto che il contratto tra Tod’s e il Mibact partì cinque anni fa perché il monumento era stato dichiarato a rischio, sia l’assenza (questa sì da colmare presto) di una legge che regoli tutta la complessa materia delle sponsorizzazioni culturali.
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