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Vittorio Bertello
Leggi i suoi articoliVienna. Il 15 marzo Dorotheum terrà un’asta dedicata al design composta da 68 lotti e con una stima minima totale di 1,88 milioni di euro. Spicca un tavolo disegnato da Giacomo Manzù nel 1963, composto da in un piano in cristallo e un sostegno a forma di ramo stilizzato in una lega di bronzo, argento e oro. Pezzo unico, sempre rimasto in mani private, ha stime comprese tra 220 e 280mila euro.
Un tavolo da pranzo «Bronze sniper» di David Adjaye, fuso in un unico pezzo e realizzato da Sawaya & Moroni in un’edizione limitata di dieci esemplari, ha invece una valutazione di 190-250mila euro. Vito Acconci è l’autore di un gruppo di arredi composto da un tavolo alto e tre seggioloni che disegnò nel 2003 in occasione della nomina di Graz a Capitale Europea della Cultura. Si chiama «Murinsel» («isola del Mur», il fiume di Graz) ed è una piattaforma galleggiante in mezzo al corso d’acqua. Le stime partono da 25-35mila euro.
Tra le sedie, «Box in four movements» di Ron Arad, una seduta in alluminio lucidato realizzata nel 2007 da Ron Arad Associates, ha quotazioni comprese tra 85 e 110mila euro. Tra i lotti di interesse «storico» figurano un grande specchio di Dagobert Peche progettato negli anni Venti per le Wiener Werkstätte (130-180mila euro) e una coppia di vetrine del 1925-27 di Emile-Jacques Ruhlmann (110-150mila euro), mentre un collier del 1967 di Ettore Sottsass in oro 18 carati con quarzo e tormalina, numero 6 di 10 esemplari, realizzato dall’orafo milanese Gian Carlo Montebello, parte da 26-35mila.
DOROTHEUM

Il tavolo disegnato da Giacomo Manzù (esemplare unico) e proposto in vendita da Dorotheum a 220-280mila euro
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