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Marta Paraventi
Leggi i suoi articoliIl Teatro Angel dal Foco di Pergola ha ospitato il 16 settembre la conferenza dal titolo «La Bellezza Ideale-La Visione di Perfezione di Raffaello Sanzio» con relatori madre Maria Cecilia Visentin, docente pontificia specializzata in iconografia religiosa, Annalisa Di Maria, autrice del volume La Gioconda e il suo significato. Leonardo da Vinci e la scuola neoplatonica (Nfc Edizioni, 2019), Andrea da Montefeltro, biologo molecolare, ricercatore e scultore, Jean-Charles Pomerol, professore emerito del Labiratorio di informatica della Sorbona; nel corso della serata è stata annunciato che un dipinto raffigurante la «Maddalena» appartenente a una collezione privata estera (tavola di pioppo, 46x34 cm, datata 1504), sarebbe attribuibile alla mano di Raffaello e avrebbe avuto come modella Chiara Fancelli, la moglie di Perugino, il maestro di Raffaello. La paternità dell’artista urbinate sarebbe dunque riconducibile, più che a un singolo esperto, a «un pool di studiosi» come riferisce l’Ansa.
La conferenza è stata organizzata in collaborazione con il Comune di Pergola e Pro loco, con il patrocinio, tra gli altri, del Consiglio Regionale delle Marche, dell'Università degli Studi di Urbino, Provincia di Pesaro e Urbino, Confcommercio Pesaro e Urbino, Unpli, Enit, Pesaro Capitale della Cultura 2024.
La notizia è stata subito ripresa dall’Ansa e da molte testate giornalistiche innescando un acceso dibattito. L’attribuzione ha stupito tutti anche perché è stata diramata prima della divulgazione di uno studio scientifico dal titolo «La Maddalena di Raffaello ovvero quando l’allievo supera il Maestro», annunciato come di prossima pubblicazione sulla rivista «Open Science» (www.openscience.fr/Art-and-Science).
Il primo a rigettarla pubblicamente è stato Vittorio Sgarbi che senza mezzi termini si è espresso così: «Nessun possibilità che il dipinto propagandato come Raffaello, e annunciato a Pergola, città affettuosa, sia del maestro urbinate. È soltanto uno scoop giornalistico dal momento che si basa su una conoscenza di pochi trattandosi di un’opera in collezione privata, con la legittima aspirazione del proprietario di possedere un Raffaello. Gia è bizzarra l’idea di una “Maddalena” con le sembianze della moglie del Perugino, come è sospetta la pur legittima propensione di alcuni studiosi a pronunciarsi soltanto su grandi nomi: Raffaello, Leonardo, Botticelli. Perugino basta e avanza». Secondo Sgarbi si tratterebbe di «una versione, forse autografa, di un prototipo di Perugino conservato a Palazzo Pitti, di cui si conosce un’altra versione alla Galleria Borghese». Anche Luigi Bravi, presidente dell’Accademia Raffaello Urbino, ha immediatamente respinto l’attribuzione.

Il volto della «Maddalena» per la quale un pool di studiosi ha avanzato il nome di Raffaello. Foto © Ansa
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