Verifica le date inserite: la data di inizio deve precedere quella di fine
Stefano Miliani
Leggi i suoi articoliDopo Spagna e Città del Messico, esposte in Italia 110 opere della sua collezione
Una summa dei gusti di Vittorio Sgarbi attraverso una collezione, sua e della madre Rina Cavallini scomparsa nell’autunno scorso, costruita seguendo le proprie inclinazioni: 110 opere tra dipinti, sculture e disegni vengono esposti dal 18 marzo al 29 ottobre a Palazzo Campana nella mostra «Lorenzo Tiziano Artemisia. Le stanze segrete di Vittorio Sgarbi», per la cura di Pietro Di Natale e con catalogo SilvanaEditoriale. E un precedente curioso: prima che in Italia (e non per volontà del proprietario) gran parte della rassegna è passata a Burgos e Cáceres in Spagna e a Città del Messico, Il titolo rimanda agli artisti più noti: dal «Ritratto di Ludovico Grazioli» di Lorenzo Lotto, la cui parete rossastra confina in un angolo uno scorcio di paesaggio, all’Ippolito de’ Medici ritratto da Tiziano ad Artemisia Gentileschi.
È tuttavia nei nomi meno altisonanti che riserva preziosità questa selezione da una raccolta di centinaia di pezzi dal ’500 all’800 e che un giorno Sgarbi vorrebbe essere pubblica, magari accolta in una Fondazione: si possono evocare la «Maddalena con angeli», sexy, nuda e devota al tempo stesso, di Pier Francesco Mazzucchelli detto il Morazzone (1573-1626?), il negromante incauto evocatore del male del lucchese Pietro Paolini (1603-81), le teste in cera dal fascino inquietante della bolognese Anna Morandi Manzolini (1716-74). Insieme a pittori marchigiani come il Sassoferrato (1609-85), la scelta dà conto, appunta Di Natale, «in maniera sfaccettata della peculiare “geografia artistica”» italiana attingendo alle scuole veneta, emiliano-romagnola, toscana, romana e napoletana. Quanto ai risvolti psicologici, Sgarbi ha detto di vedere, nelle opere acquistate con le sue apparizioni televisive, «l’essenza della mia autobiografia critica» e «l’anelito all’immortalità».
Altri articoli dell'autore
La Fondazione Opificio, ente della Fondazione Cr di Firenze che ha l’obiettivo di sostenere l’Opificio delle Pietre Dure nella valorizzazione delle sue competenze, organizza corsi di conservazione dei beni culturali rivolti a professionisti del settore che vogliano specializzarsi nella gestione dell’emergenza in caso di calamità
Nuova pavimentazione, nuovi lampioni e una nuova, contestata pensilina: i lavori, costati 7,5 milioni, scatenano discussioni e malumori
Nella Rocca Albornoz e a Palazzo Eroli, a Narni, una settantina di sculture di uno dei maestri del Nouveau Réalisme per riflettere sul rapporto tra alto artigianato e creazione artistica
Il 6 aprile avrà luogo una commemorazione in ricordo delle 309 vittime del terremoto del 2009. Diamo conto della condizione di alcuni monumenti: il Castello spagnolo, le mura urbiche presso porta Brinconia, la Chiesa di San Marco e Palazzo Centi