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A sinistra, Alessandro Guerrini, già AD di Art Defender, ora AD del Gruppo Finarte, a destra Filippo Lotti, già AD di Sotheby’s e poi di Bolaffi, ora AD di Art Defender

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A sinistra, Alessandro Guerrini, già AD di Art Defender, ora AD del Gruppo Finarte, a destra Filippo Lotti, già AD di Sotheby’s e poi di Bolaffi, ora AD di Art Defender

Scambi di vertice di aste e servizi museali

Filippo Lotti da Bolaffi, ora AD di Art Defender, Alessandro Guerrini da Art Defender a Finarte

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Elena Correggia

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Giri di poltrona fra gli operatori dell’arte. Filippo Lotti, dopo una lunga carriera in Sotheby’s Italia (prima come responsabile del dipartimento di libri antichi e poi come amministratore delegato per 23 anni) e una breve esperienza alla direzione generale di Aste Bolaffi, da febbraio è il nuovo amministratore delegato di Art Defender. La società, con sedi a Milano, Torino, Bologna, Firenze e Roma, offre servizi integrati per l’arte e i beni da collezione nella conservazione, consulenza, assicurazione e logistica. «È una sfida entusiasmante perché pur trattandosi di un settore che conosco da quasi quarant’anni, lo affronto ora sotto una luce diversa. Penso ad esempio alle valutazioni delle opere per gli scopi più disparati, assicurativi, ereditari, per l’aggiornamento dei valori nei bilanci aziendali: non ho più una “targa di riferimento”, di cui sono comunque andato fiero, ma possiedo la grande libertà di collaborare con i più bravi in qualsiasi campo, coordinando le competenze interne e quelle esterne, dagli esperti delle case d’asta ai mercanti agli accademici, un aspetto questo molto arricchente», commenta Lotti.

I clienti di Art Defender non sono solo privati, ma anche musei, istituzioni pubbliche, fondazioni e imprese con collezioni corporate da gestire. «Mettiamo a disposizione un pacchetto completo di servizi personalizzati, dal supporto ad esempio nell’expertise alla conservazione, dal restauro all’aiuto nell’ottenimento di autentiche», continua. «Mi entusiasma molto il fatto che un museo che non ha spazi adatti per la cura, la pulizia e la conservazione delle sue opere possa usufruire dei nostri magazzini e che al contempo possiamo così rendere accessibili agli studiosi opere che per motivi pratici o geografici non lo erano. Se finora ho contribuito a valorizzare il nostro patrimonio artistico italiano a livello commerciale, adesso lo farò anche in altri ambiti. E ritengo che potrò attingere dalle esperienze e dai contatti professionali pregressi, tutti positivi e anche internazionali, per svolgere al meglio il mio nuovo compito».

Alessandro Guerrini, che invece è stato dal 2018 amministratore delegato di Art Defender e della controllata Art Defender Insurance, all’inizio del 2024 è stato nominato AD del gruppo Finarte ma rimane presidente di Art Defender Insurance. Guerrini, che vanta alle spalle esperienze professionali in ambito museale alla Peggy Guggenheim Collection di Venezia, e in Open Care Servizi per l’Arte, dove è stato amministratore delegato, ha le idee chiare sugli obiettivi del nuovo incarico. «Il primo, in ordine temporale, è portare a compimento un progetto avviato dal mio predecessore, ovvero il ritorno di Finarte nella sua sede storica milanese di via dei Bossi. Tornare a battere le aste in quel luogo in cui il mercato dell’arte in Italia è nato ha un valore simbolico ed evocativo straordinario. Il secondo, ma non per ordine di importanza, è riaffermarsi come la più importante casa d’aste italiana. Il 2023 è stato per Finarte il miglior anno di sempre, ma dobbiamo crescere ancora a questi ritmi per scalare le prime posizioni della classifica. Il terzo è incrementare progressivamente la qualità della nostra offerta e dei nostri cataloghi. La crescita auspicata non passa solo dai volumi di vendita, ma dall’acquisizione di mandati sempre più prestigiosi. La vera sfida sarà conciliare le potenzialità della tecnologia, che apre un mercato potenzialmente mondiale, ma in che in qualche modo “spersonalizza” il rapporto con i clienti con la capacità di attrarre opere e beni sempre più preziosi mentre i mandati richiedono invece relazioni personali forti e rapporti fiduciari. Il quarto è proseguire il processo di aggregazione avviato con Minerva Auctions prima e con Czerny’s dopo: sono state operazioni di grande successo che, se ce ne sarà l’occasione, potranno essere replicate in modalità di volta in volta ridefinite».

A sinistra, Alessandro Guerrini, già AD di Art Defender, ora AD del Gruppo Finarte, a destra Filippo Lotti, già AD di Sotheby’s e poi di Bolaffi, ora AD di Art Defender

Elena Correggia, 20 febbraio 2024 | © Riproduzione riservata

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Scambi di vertice di aste e servizi museali | Elena Correggia

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