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«Fanciullo dormiente» (anni ’30 del XVII secolo) attribuito ad Artemisia Gentileschi, stima 12-25mila euro. Cortesia di Bertolami Fine Art

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«Fanciullo dormiente» (anni ’30 del XVII secolo) attribuito ad Artemisia Gentileschi, stima 12-25mila euro. Cortesia di Bertolami Fine Art

Romanino e Artemisia ritrovati illuminano l’asta di dipinti antichi di Bertolami

Riflettori puntati su due dipinti inediti, ora proposti all’incanto con una nuova attribuzione

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Elena Correggia

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Due «sorprese», ovvero due importanti e recenti scoperte attributive richiamano l’attenzione sull’asta di dipinti e disegni dal XV al XIX secolo che Bertolami Fine Art terrà a Roma il 27 aprile a Palazzo Caetani Lovatelli. A far parlare di sé è innanzitutto un dipinto passato in precedenza sul mercato come opera anonima di scuola lombarda del Cinquecento, ma di recente attribuito con certezza a Girolamo Romanino da due massimi esperti della pittura di quell’area, Alessandro Nava e Francesco Frangi.

L’olio su tela proviene da una collezione privata, ha dimensioni di 102x80cm e una valutazione di 470-620mila euro. Ad essere raffigurata è una «Deposizione di Cristo nel sepolcro», iconografia poco consueta, che ben esprime lo spirito anticlassico e anticonvenzionale di Romanino. L’accentuata drammaticità, registro tipico del pittore, trova potente espressione nella claustrofobica composizione in cui le figure quasi debordano dalla scena in uno spazio circostante inesistente: il corpo livido di Cristo, la Madonna straziata dal dolore, San Giovanni Evangelista e Giuseppe d’Arimatea.

La tavolozza che vira verso colori acidi, la resa della fisionomia dei volti e le posture sono riconducibili allo stile caratteristico di Romanino, intriso di quell’aspro realismo che rompe con la tradizione, un grande «barbaro», secondo l’appellativo dato da Giovanni Testori, posto dalla critica fra i capostipiti dell’arte che sfocerà poi nell’estetica di Caravaggio. Il dipinto in asta ha inoltre riottenuto l’attestato di libera circolazione, dopo l’accoglimento della contestazione alla revoca che era stata formulata dalla casa d’asta.
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Un’altra storia intrigante è quella che ruota attorno a un piccolo olio su rame, «Fanciullo dormiente», inizialmente indicato dagli esperti di Bertolami come Scuola romana del XVII secolo ma, dopo studi più approfonditi, attribuito ad Artemisia Gentileschi.

«L’attenzione che gli esperti internazionali hanno da subito riservato a quel rettangolino di 13x18cm ci ha ovviamente messo nella condizione di dover procedere a un approfondimento, spiega Luca Bortolotti, responsabile del dipartimento di arte antica di Bertolami. Di concerto con i proprietari abbiamo ritirato il rame dall’asta per sottoporlo a un’analisi in grado di supportare i rumors che arrivavano dalla comunità dei connaisseur ed è emersa una corposa trama di relazioni con un piccolo rame analogo al nostro per qualità, soggetto e dimensioni acquistato in un’asta di Christie’s nell’aprile 2022 dal Museum of Fine Arts di Boston».

Il dipinto del museo differisce da quello in asta per la presenza della firma (Arte. Gentilesca/fecit Napo), che consente di datare il rame negli anni ’30 del Seicento e per il colore del cuscino su cui il putto poggia la testa, che è verde, mentre appare rosso nella versione in asta. Il colore del cuscino è un dettaglio importante, come dimostrano gli studi che sono stati condotti sulla tela di Boston. Da essi emerge la registrazione di un dipinto raffigurante un putto che dorme nell’inventario post mortem del principe Flavio Orsini, del 1698, poi confermato in quello redatto nel 1723 dei beni lasciati da sua moglie, Anne-Marie de La Trémoille.

In entrambi i casi si specifica trattarsi di un rame di Artemisia Gentileschi, di misure simili a quello ora in vendita, raffigurante proprio un piccolo putto che dorme con la testa appoggiata su un cuscino rosso. «L’incrocio dei dati storici e filologici raccolti, oltre alla raffinata qualità del nostro piccolo rame, paragonabile all’esemplare oggi a Boston, ci ha indotti, di concerto con la proprietà, a reinserire il Fanciullo dormiente in asta, riconducendolo però alla mano di Artemisia, sia pur con la dovuta prudenza», aggiunge Bortolotti. Prudenza che contraddistingue anche la stima pre-asta pari a 12-25mila euro, per un’opera su cui sono comunque puntati gli occhi di molti mercanti ed esperti.

«Deposizione di Cristo nel sepolcro» di Girolamo Romanino, stima 470-620mila euro. Cortesia di Bertolami Fine Art

Elena Correggia, 26 aprile 2023 | © Riproduzione riservata

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Romanino e Artemisia ritrovati illuminano l’asta di dipinti antichi di Bertolami | Elena Correggia

Romanino e Artemisia ritrovati illuminano l’asta di dipinti antichi di Bertolami | Elena Correggia