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Tina Lepri
Leggi i suoi articoliRoma. Dopo quattro mesi di lavoro, durante i quali venti opere sono state esposte nel Museo dell’Università di Oklahoma nell’ambito della mostra «Immortales», riapre al pubblico con i suoi colori originali (tra cui l’azzurro cinerino, «il colore dell’aria») la Sala degli Imperatori ai Musei Capitolini di Roma. I lavori, eseguiti da cinque restauratori e promossi dalla Soprintendenza Capitolina guidata da Claudio Parisi Presicce, sono stati finanziati per 80 milioni da Enel Green Power.
La riscoperta dei colori originali, la doratura a foglie delle baccellature e delle fuseruole, ha dato nuova luce alle cornici di stucchi e ai bassorilievi. Oltre a restituire alla sala la sua cromia originale, il restauro ha rivelato numerose sorprese e inediti particolari nascosti da antichi interventi. Sulla porta d’ingresso della Galleria è conservato un calco in gesso di un rilievo appartenente alle collezioni romane che, dopo il trattato di Tolentino, finì a Parigi per ordine di Napoleone assieme ad un sarcofago con le muse mai restituito.
La collaborazione pubblico-privato per la valorizzazione dell’immenso e trascurato patrimonio culturale della capitale continuerà nei prossimi mesi, ha affermato Francesco Venturini, direttore generale e amministratore della società elettrica. Interessate al progetto di risanamento le aree della Villa Caffarelli, in particolare le critiche zone esterne, il Giardino Caffarelli, il Giardino De Vico con le fontane e gli arredi.
Sotto la Terrazza Caffarelli affacciata sui Fori, si trovano gli ambienti che facevano parte degli allestimenti del Museo Mussolini del 1925 incorporati successivamente nel Museo Nuovo. Nei grandiosi locali, a piano terra, verrà esposta una selezione delle opere della grandiosa collezione Torlonia. Il lavoro della Sala degli Imperatori «E’ stato complesso», dice il restauratore Roberto Bordin, «la cosa più importante è aver ritrovato le dorature settecentesche sotto gli scialbi insieme con l’originaria “pelle” di marmo sulle statue liberate dalle concrezioni e dallo sporco». L’intervento ha riguardato anche otto busti sulle mensole e il ripristino dei banconi su cui poggiano i ritratti imperiali e sei bassorilievi antichi incastonati nelle pareti, su cui spiccano quello di Perseo che libera Andromeda, quello di Endimione addormentato su una roccia e quello dedicato alle Ninfe.

La Sala degli Imperatori ai Musei Capitolini
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