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Carlo Avvisati
Leggi i suoi articoliPompei (Napoli). Tre ore negli scavi di Pompei. Un «bagno» culturale tra gli affreschi, i mosaici e i calchi dei corpi dei pompeiani che 2000 anni fa vennero uccisi dalla furia del Vesuvio, quello che Matteo Renzi, il Presidente del Consiglio, ha fatto stamani visitando la Villa dei Misteri, da alcune settimane riaperta alla visite dopo quasi due anni di restauri. Successivamente, Renzi, che passando per via delle Tombe, per la via Consolare e la casa del Poeta Tragico, dove c'è il mosaico del «Cave canem», la casa della Fontana Piccola, il Foro, ha poi raggiunto il quadriportico dei Teatri per presentare questa terza tappa di Expo delle idee, manifestazione legata a Expo 2015, che sta per aprire i battenti dal prima maggio prossimo. Un passaggio, nel lungo discorso, in cui ha detto delle eccellenze italiane e di quanto sia importante Expo per il Paese, è stato anche per gli scavi di Pompei. «Quando un anno fa» ha detto Renzi, bacchettando gli scetticismi che accompagnano sia la grande operazione di Expo sia quella di recupero degli scavi di Pompei «abbiamo fatto la prima riunione con Dario Franceschini sul Grande Progetto Pompei, la partita più difficile è stata quella di convincere le persone che ci stavano accanto che andava rottamata l'espressione "è andata, tanto non ce la faremo mai". Andava, e va, e costantemente bisogna combattere l'approccio tipico di una parte del gruppo dirigente del nostro paese che continua pensare che di fronte ai problemi il compito della politica è rassegnarsi». E, ancora «qui, a Pompei, dopo aver visto gli scavi, la villa riaperta e quant'altro, non c'è il passato dell'Italia, ma un pezzo di futuro. Lo dico sapendo che c'è ancora tanto da fare». Prima di Renzi erano intervenuti il ministro Franceschini ("In una stagione di crisi, l'anno scorso, i visitatori di Pompei sono stati 200mila in più"), il soprintendente Osanna e il generale Nistri (a capo del Gpp) per dire delle spese effettuate per il Grande Progetto, dei cantieri attivati e di quelli che sono in fase di avvio e che tra non molto partiranno. Il lavoro che si sta facendo per l'Expò, ha ancora sottolineato Franceschini, «punta a far sì che i visitatori stranieri che arriveranno a vedere i padiglioni a Milano, poi proseguano il loro viaggio e arrivino ovunque in questo straordinario Paese, unico al mondo, che è l'Italia».

Matteo Renai a Pompei per Expo delle idee
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