Image

Verifica le date inserite: la data di inizio deve precedere quella di fine

Il real sito borbonico di Carditello

Image

Il real sito borbonico di Carditello

Reggia di Carditello, entro giugno una fondazione per valorizzarla

Stefano Luppi

Leggi i suoi articoli

San Tammaro (Ce). Entro due mesi dovrebbe sbloccarsi, finalmente, la situazione della Reggia di Carditello,  complesso di origine borbonica che dopo anni di pesante degrado dal febbraio 2014 è di proprietà dello Stato. Ora il Mibact procederà alla sua valorizzazione, creando una fondazione entro giugno. A dirlo è il ministro dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo Dario Franceschini che spiega: «Sarà siglato entro giugno l’accordo tra Mibact, Regione Campania e Comune di San Tammaro che segnerà l’avvio del progetto di valorizzazione ed accoglienza della Reggia di Carditello. Quella di oggi è stata una riunione molto importante (vi hanno preso parte anche il Segretario generale e il Direttore generale musei del Mibact, rispettivamente Antonella Recchia e Ugo Soragni, l’assessore al turismo della Regione Campania Pasquale Sommese, il sindaco di San Tammaro Emiddio Cimmino, l’ex ministro Massimo Bray e i rappresentanti di “Agenda 21”, il coordinamento delle associazioni che da anni si stanno battendo per salvare la Reggia campana, Ndr) perché siamo finalmente passati dalle parole ai fatti e abbiamo individuato un percorso preciso che porterà alla rinascita della Reggia di Carditello in continuità con il lavoro fatto nel passato dal ministro Bray».
Presto, dunque, la Reggia potrebbe essere riaperta e a questa prima fase seguirà una elaborazione dei piani strategici di sviluppo culturale e di valorizzazione del monumento. Nello scorso febbraio l’ex ministro Bray e la giornalista Nadia Verdile per la loro attenzione su Carditello hanno ricevuto minacce di morte (Cfr. Il Giornale dell’Arte online, 26 febbraio ’15). La Reale tenuta di Carditello faceva parte di un gruppo di 22 siti della dinastia borbonica ed è realizzata in stile neoclassico: venne destinata da Carlo di Borbone (1716-1788) a luogo per la caccia e l'allevamento di cavalli e poi trasformato da Ferdinando IV di Borbone (1751-1825) in una fattoria modello per la coltivazione del grano e l'allevamento di cavalli e bovini.

Articoli correlati:
Reggia di Carditello, minacce a Bray e alla giornalista Verdile

Il real sito borbonico di Carditello

Stefano Luppi, 23 aprile 2015 | © Riproduzione riservata

Altri articoli dell'autore

Nel Museo Archeologico Regionale si esplora l’influenza delle radici mediterranee dell’artista spaziando dall’analisi di tecniche come ceramica, incisione e design scenografico fino ad approfondimenti legati alla poesia, al rapporto con fotografi del suo tempo, ai legami con l’Italia, la letteratura e il teatro

L’installazione site specific dell’artista vicentino si ispira alla celebre fonte d’acqua locale «La Bollente» per dialogare con gli oggetti custoditi nel Museo Civico Archeologico

A Modena le opere del poeta in rapporto alle immagini per illustrarle e ai legami con intellettuali e collezionisti

Al Museo Civico Medievale di Bologna libri d’artista accanto ad antiche edizioni illustrate

Reggia di Carditello, entro giugno una fondazione per valorizzarla | Stefano Luppi

Reggia di Carditello, entro giugno una fondazione per valorizzarla | Stefano Luppi