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Quest’Africa rischia la globalizzazione

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Jenny Dogliani

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Il fascino dell’Africa selvaggia animata dai riti e dalle tradizioni dei popoli tribali irrompe nell’obiettivo di Anna Alberghina, fotografa e viaggiatrice torinese cui la Galleria Paola Meliga dedica fino al 13 gennaio la personale «Vanishing Africa. L’Africa che scompare».

Sono esposti venticinque scatti a colori raffiguranti scorci di villaggi immersi nella natura e primi piani intensi ed espressivi di volti di fanciulle, donne giovani e anziane adornate con gioielli, acconciature, tatuaggi e pigmenti che testimoniano pratiche religiose, usanze e culture primordiali, costumi locali ormai minati dalla globalizzazione e dal neocolonialismo economico.

Di fronte agli sguardi intensi, tristi e sognanti dei Bororo del Niger, dei Batwa dell’Uganda, dei Pokot e dei Rendille del Kenya o dei Muchimba e dei Makawana dell’Angola, lo spettatore esplora i desideri e le paure universali legate alle diverse età.

La mostra è curata da Bruno Albertino, medico chirurgo e instancabile viaggiatore appassionato di etnografia, arte primitiva e africana, autore insieme ad Anna Alberghina del libro Maschere d’Africa (Neos edizioni), presentato insieme a una selezione di maschere tribali della collezione privata dei due autori.

Jenny Dogliani, 07 gennaio 2015 | © Riproduzione riservata

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