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Laura Lombardi
Leggi i suoi articoliIl Museo del Tessuto compie 40 anni e molto è cambiato da quando nacque nel 1975 all’interno dell’Istituto tecnico industriale Tullio Buzzi a supporto alla formazione dei disegnatori tessili del distretto di Prato.
La vera fioritura del museo, le cui collezioni si sono fortemente accresciute negli ultimi anni grazie anche ai doni di enti, aziende, associazioni, cittadini e cultori, è avvenuta dal 2003 con il trasferimento nell’ex opificio tessile Campolmi, quando fu costituita la Fondazione Museo del Tessuto, pubblico-privata.
Il nucleo più ricco e riconosciuto è quello dei tessili antichi, in continua crescita, ma costituitosi con la grande donazione di Loriano Bertini (tra i donatori e sostenitori anche le associazioni Ex Allievi dell’Istituto Buzzi e Amici del Museo del Tessuto, il Comune di Prato e la ex Cariprato, oggi Banca Popolare di Vicenza).
Il museo incrementa una tradizionale raccolta di testimonianze produttive locali, poi costumi, accessori e abiti dal ’500 a oggi. Per celebrare la ricorrenza, la mostra «Heritage» (fino al 30 aprile, grazie alla Regione Toscana-Progetto Prato) è un viaggio tra le collezioni tratte dai depositi o poco note, dalle «vesti per sotto» del ’500 ai tessuti del ’700, ai tessuti stampati di Raoul Dufy e oltre, fino agli anni ’70, il tutto accompagnato da libri campionario, bozzetti originali per abiti e rare edizioni.
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