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Stefano Luppi
Leggi i suoi articoliFino al primo marzo la Galleria Civica propone la mostra «Robert Pettena. Noble Explosion», indagine di alcuni luoghi d’archeologia industriale attraverso le immagini del fotografo inglese Robert Pettena (Penbury, 1970). Il curatore Marco Pierini ha riunito una cinquantina di fotografie, oltre a disegni, documenti e materiale d’archivio, dedicati agli impianti di produzione di esplosivi.
Questi siti in Italia nacquero negli ultimi decenni dell’Ottocento quando Alfred Nobel, a noi noto in quanto filantropo fondatore dell’omonimo premio ma paradossalmente anche inventore della dinamite, raggiunse il nostro Paese e si incontrò con Ascanio Sobrero, il chimico torinese che sintetizzò la nitroglicerina.
Nel 1879 i due diedero vita alla società Dynamite Nobel ad Avigliana (Torino) che poco dopo realizzò una joint venture con la Società Italiana Prodotti Esplodenti dando vita alla Sipe Nobel Spa. In pochi anni l’azienda aprì filiali a Forte dei Marmi (Lu), Spilamberto (Mo) e Cengio (Sv). Pettena ha fotografato questi siti mettendo in risalto il valore estetico delle architetture industriali di fine Ottocento e primo Novecento, nonché le loro caratteristiche d’integrazione sul territorio.
Fabbriche che, producendo materiale bellico, nel corso delle guerre mondiali erano state mimetizzate per non essere invisibili dall’alto, oggi sono abbandonate. «L’occhio dell’artista, scrive Marco Pierini nel testo in catalogo, osserva quasi clandestinamente l’aspetto odierno delle fabbriche e, se indugia sullo stato d’abbandono delle costruzioni, non è con l’intento di andare alla riscoperta di un anacronistico gusto per la rovina, ma per segnalare l’eccezionalità di luoghi (spesso ancora in attesa di essere bonificati) dove il tempo appare sospeso e la vita, non fosse per la vegetazione che riconquista il proprio spazio, assente».
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