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Luana De Micco
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Dal 23 al 25 settembre gli antiquari del Sablon, quartiere che storicamente accoglie le principali gallerie d’arte e di antiquariato belghe, aprono le porte alle gallerie italiane. Dopo la Gran Bretagna e la Spagna è dunque l’Italia l’ospite d’onore di Brussels Art Square (Bas), rassegna creata nel 2005.
«Due anni fa abbiamo deciso di dare una dimensione più internazionale all’evento, ci spiega Christian de Meeüs, presidente della rassegna. L’idea è di fare il giro dell’Europa. Invitare l’Italia quest’anno per noi era un must, per la cultura del vostro Paese». Il principio è semplice: le gallerie di Bruxelles liberano in parte i loro locali per metterli a disposizione dei colleghi stranieri che vi possono così allestire le loro opere. Bas è una rassegna diversa dalle fiere tradizionali: «Si tratta di vere e proprie mostre congiunte. L’antiquario che presta gli spazi partecipa attivamente all’evento». Queste le gallerie italiane che vi partecipano: Vivioli Arte Antica di Genova, Theatrum Mundi di Arezzo e, da Milano, Alessandro Cesati, La Pendulerie, Enrico Gallerie d’Arte, Giuseppe Piva, Il Quadrifoglio (suo il gruppo bronzeo settecentesco con la Deposizione), BE Modern XXcent. Design, Longari Arte, Galleria Blanchaert, Antichità Versailles, Altomani & Son (Milano e Pesaro) e Torlo Antiquariato (Milano e Napoli).
«In questa Europa che ha appena vissuto la Brexit, è una bella idea europea di gemellaggio tra Nazioni e mondi antiquari», osserva Alessandro Cesati, che sarà ospite della galleria Harmakhis. La Cesati e Cesati, specializzata in scultura e oggetti d’arte europei, in particolare in manufatti di ferro e bronzo, presenta, tra l’altro, una maschera di fontana in marmo di Francesco Cavrioli, artista attivo a Venezia tra il 1630 e il 1670, mentre da Piva, ospite della galleria Kitsune, verrà esposta una coppia di paraventi giapponesi a sei ante con motivi di fiori e piante della scuola Rimpa (epoca Meiji). Vivioli avrà da Herwig Simons una ribalta con alzata in legno laccato e chinoiserie di fattura inglese, della seconda metà del ’700, mentre Theatrum Mundi di Luca Cableri propone, alla Vanhoenacker Antiques, un raro rostro di pesce sega della Papua Nuova Guinea, con decorazioni Iatmul.
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