«The Pudic Relation Between Machine and Plant» (2016) di Pedro Neves Marques. Cortesia dell’artista e Galleria Umberto Di Marino. Foto Alessio Beato

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«The Pudic Relation Between Machine and Plant» (2016) di Pedro Neves Marques. Cortesia dell’artista e Galleria Umberto Di Marino. Foto Alessio Beato

Pedro Neves Marques e l’intelligenza naturale

Nel Palazzo Falconi di Fermo l’associazione Karussel presenta la personale dell’artista portoghese che mette in discussione la scienza quando questa si pone come dogma

La Mimosa pudica è una pianta tropicale le cui foglie, quando toccate, sono in grado di richiudersi rapidamente su loro stesse. Tale movimento è una risposta difensiva che la pianta ha sviluppato per proteggersi dagli insetti o dagli animali che potrebbero danneggiarla. Quando le foglie vengono disturbate si piegano verso l’interno e si abbassano, dando l’impressione che la pianta si ritiri timidamente. Questa sua capacità di muoversi velocemente come reazione a uno stimolo è sorprendente, ma quanto segue, a mio avviso, lo è in misura maggiore: la Mimosa pudica può «capire» se un tocco rappresenta o meno una minaccia, e se lo stimolo esterno non è nocivo «decide» di non chiudersi. Rimane aperta, in un atto di fiducia.

Lo sviluppo di questo comportamento ha una motivazione di carattere energetico, perché chiudendosi la Mimosa pudica perde il 40% della sua capacità di eseguire la fotosintesi, e se dovesse chiudersi ogni volta che viene toccata rischierebbe di morire. Dall’analisi di questo comportamento vegetale scaturiscono inevitabilmente molte domande, tra cui quella che dà il titolo alla personale di Pedro Neves Marques (Lisbona, 1984) realizzata dall’associazione Karussell di Fermo e curata da Matilde Galletti: «Che cos’è l’intelligenza naturale?».
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La mostra, prorogata fino al 31 agosto, presenta lavori realizzati tra il 2016 e il 2023, messi in dialogo con le stanze e i saloni del piano nobile di Palazzo Falconi, un edificio storico del XVIII secolo. La grande precisione formale delle opere, il rigore con cui sono realizzate, così come l’algida pulizia delle teche in plexiglas che le contengono, possono sembrare un riferimento alla razionalità e alle catalogazioni del Secolo dei Lumi, ma il loro contenuto tende a contrapporsi a quel modo di pensare: per ogni nuova opera, Neves Marques compie un’estensiva ricerca scientifica, spesso in collaborazione con enti e scienziati, ma tende a mettere in discussione la scienza quando questa si pone come dogma.

Si trova in disaccordo con la possibilità di catalogare e sistematizzare la complessità del mondo naturale, e sul modo in cui queste categorie vengono poi impiegate per identificare l’essere umano. Se le scoperte scientifiche favoriscono l’avanzamento tecnologico, potrebbero fare molto per favorire la scoperta individuale, aiutare ogni essere umano a facilitare il suo intimo e personale modo di poter vivere nel mondo. Questa critica al pensiero sistematizzante ci appare evidente in uno dei suoi «Viral Poems», in cui leggiamo: «By the by, travel back in time to kill Freud it wouldve saved us some trouble» («a proposito, viaggiare indietro nel tempo per uccidere Freud ci avrebbe risparmiato qualche problema»). Per l’artista ogni essere umano è unico e speciale, e confinarlo in categorie prestabilite può solo essere fonte di sofferenza.
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Il perpetrarsi di modelli culturali antiquati che si innestano nel rapporto tra essere umano e natura risulta emblematico nel video «Aedes Aegypti» (che, insieme ai «Viral Poems», valsero all’artista il Premio illy Present Future, quando nel 2018 furono presentate ad Artissima da Umberto Di Marino, galleria che ha collaborato alla realizzazione di questa mostra e che, fino al 28 luglio, nel suo nuovo spazio Casa Di Marino, a Napoli, presenta la personale di Neves Marques »In Space Its Always Night»).

Il video «Aedes Aegypti» è un’animazione digitale senza traccia sonora, dura meno di due minuti e viene presentata in loop. Mostra due scene: una zanzara femmina mentre succhia del sangue, e due zanzare che si accoppiano. Nel 2016, per debellare la diffusione del virus Zika trasmissibile attraverso la puntura delle zanzare, il governo brasiliano collaborò con l’azienda biotecnologica Oxitec per sviluppare una grande quantità di zanzare maschio geneticamente modificate in grado di trasmettere un gene letale alla loro progenie. In particolare, il gene era studiato per provocare la morte delle larve di zanzara femmina prima che queste potessero raggiungere l’età fertile. L’accoppiamento delle zanzare maschio geneticamente modificate con le zanzare femmina selvatiche ridusse gradualmente il rischio di trasmissione del virus agli esseri umani.
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Ciò che ha maggiormente colpito l’artista di questo processo, e che l’ha portato a realizzare sia quest’opera sia i «Viral Poems», non è stato tanto l’utilizzo della genetica quanto il suo ribadire una dinamica di genere piuttosto consueta nella Storia della Scienza, in cui la femmina viene vista come fautrice del male e il maschio come l’unico in grado di infliggerle una punizione, sacrificandosi eroicamente per ristabilire l’ordine. Il ripetersi del video in loop è un implicito ammiccamento al ciclico ripetersi di questa dinamica, e il reiterarsi di questo pensiero è a sua volta alla base di «The Pudic Relation Between Machine and Plant», video realizzato nel 2016 con il supporto del Centre for Robotics Research del King’s College di Londra in cui una mano meccanica accarezza delicatamente una Mimosa pudica.

Il nome di questa pianta deriva dalla tassonomia di Linneo, una catalogazione fortemente sessualizzata, in quanto «pudica» si riferisce sia alla timidezza sia al sentimento di vergogna per gli organi sessuali che nasce nei bambini e nelle bambine quando si avvicinano all’adolescenza. Erasmus Darwin, nonno del più celebre Charles, nel suo poema del 1789 Gli amori delle piante paragona questa pianta ai numerosi incontri sessuali che il botanico Joseph Banks, tra una catalogazione e l’altra, ebbe con le native dei tropici, contribuendo a importare in quei luoghi nuove malattie sessualmente trasmissibili.
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A differenza della Mimosa pudica, che si adatta agli stimoli esterni, l’umanità ha da tempo smesso di adeguarsi alle regole del suo habitat, preferendo scriverne di nuove e facendole passare come antiche ed eterne. In questo senso è emblematico un dettaglio che si nota uscendo dalla mostra, tornando sui nostri passi e guardando una seconda volta le opere: il dittico «Masculine Natures I, (Genetically-modifiedAedes Aegypti mosquito, August 2018, SãoPaulo, Brazil) / Image-Trap I» è stato installato proprio sotto a un dipinto, di autore ignoto, che raffigura l’episodio biblico dell’incontro tra Giacobbe e Rachele al pozzo.

È un confronto tra due modi di concepire l’esistenza umana tra loro agli antipodi: mentre la storia di Giacobbe, raccontata nel libro della Genesi, ci propone un patriarca che con uno stratagemma usurpò la primogenitura al fratello maggiore, truffò suo zio, sposò due sue cugine da cui ebbe in totale otto figli, più altri otto dalle sue schiave, le due immagini di Neves Marques sono tratte da un video del 2018, «A Mordida» [The Bite], in cui, in uno scenario che vede contrapporsi lo scemare dell’epidemia del virus Zika all’ascesa del governo conservatore di Jair Bolsonaro, tre personaggi, un uomo e due donne, una delle quali transgender, trovano nell’intimità e nella cura valori per costruire un nuovo possibile futuro al di là dei vincoli di una mentalità binaria.

Una veduta della mostra «Che cos’è l’intelligenza naturale?» (2023) di Pedro Neves Marques, Fermo, Palazzo Falconi. Cortesia dell’artista e Galleria Umberto Di Marino. Foto Alessio Beato

Una veduta della mostra «Che cos’è l’intelligenza naturale?» (2023) di Pedro Neves Marques, Fermo, Palazzo Falconi. Cortesia dell’artista e Galleria Umberto Di Marino. Foto Alessio Beato

«Aedes Aegypti» (2017) di Pedro Neves Marques. Cortesia dell’artista e Galleria Umberto Di Marino. Foto Alessio Beato

Una veduta della mostra «Che cos’è l’intelligenza naturale?» (2023) di Pedro Neves Marques, Fermo, Palazzo Falconi. Cortesia dell’artista e Galleria Umberto Di Marino. Foto Alessio Beato

Matteo Mottin, 10 luglio 2023 | © Riproduzione riservata

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Pedro Neves Marques e l’intelligenza naturale | Matteo Mottin

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