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Stefano Luppi
Leggi i suoi articoliPalmira (Siria). Ancora orrore e barbarie nel sito dell’antica città di Palmira, patrimonio mondiale dell’umanità dell’Unesco, dal maggio scorso controllata dai terroristi dell’Isis. Dopo le esecuzioni di massa nell’anfiteatro romano dell’area archeologica e l’omicidio, pochi giorni fa, dell’81enne ex direttore di Palmira Khaled al Asaad, è la volta della distruzione di edifici antichi.
L’Isis, come riferisce l’ong Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria (Ondus), ha raso al suolo l’antico santuario di Baal Shamin (Il signore del Cielo), risalente al II secolo d.C. e dedicato a una divinità, Baal, assimilabile a Mercurio. Intorno al V o VI secolo il tempio era divenuto un luogo di culto cristiano. La notizia della sua distruzione è circolata ieri, ma l'attacco, secondo quanto dichiarato dall'ong, potrebbe risalire a un mese fa.
L’Unesco, tramite il direttore generale Irina Bokova, ha parlato di «Crimine di guerra; i responsabili devono rendere conto delle loro azioni».
Si aggiunge lo sdegno del ministro Dario Franceschini: "La distruzione del tempio di Baal Shamin deve scuotere la comunità internazionale e spingerla, sull'onda della proposta italiana dei Caschi Blu della Cultura e della dichiarazione di Milano siglata lo scorso luglio da 83 Paesi presenti a Expo, a dotarsi di tutti gli strumenti necessari per impedire un simile scempio".
Pochi giorni fa miliziani dell’Isis avevano distrutto a Qaryqatayn, presso Homs, il monastero di Mar Elian, uno dei centri cattolici più importanti dell’intera regione, edificato nel V secolo.

Distrutto: il santuario di Baal a Palmira
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