Verifica le date inserite: la data di inizio deve precedere quella di fine

Tina Lepri
Leggi i suoi articoliRinasce la Pieve di Coiano, la più antica della Via Francigena
«Stato di abbandono: così si presenta una delle più belle chiese della Valdelsa». Questa la notazione relativa alla Pieve di Coiano pubblicata nel 2000 nella guida Conoscere la Valdelsa che registrava una situazione di ponteggi, cantieri abbandonati alla ruggine, stato pietoso del sito e pericoli di cedimento del campanile.
Ora però si cambia: i restauri stanno per iniziare con un primo stanziamento di 100mila euro dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze e altrettanti della Cei (Conferenza Episcopale Italiana) in base a un accordo tra la Diocesi di Volterra, proprietaria della chiesa, e la Soprintendenza.
In stile romanico-pisano, sorge lungo la Via Francigena (l’antica Via Romea) che univa Canterbury a Roma: 1.600 chilometri che dal 1994 il Consiglio d’Europa protegge come Itinerario Culturale, in lista d’attesa per entrare nell’elenco dei siti Unesco.
Nel 2006 c’era stato un intervento d’urgenza perché la torre campanaria stava cedendo: fu messa in sicurezza assieme a parte della copertura dell’abside, ma poi tutto fu abbandonato. Una situazione insostenibile per una delle pievi romaniche più note e ammirate del mondo antico.
Quella di Coiano era stata per secoli tappa privilegiata per bellezza e storia: nel 994 aveva anche ospitato il vescovo di Canterbury Sigerico in una delle sue 79 soste lungo il cammino verso Roma iniziato quattro anni prima. I lavori, sempre annunciati e mai partiti, pesavano come un macigno in una regione protagonista dei pellegrinaggi della Via Francigena: 380 chilometri di sentieri in 38 Comuni ricchi di chiese medievali.
«I lavori di restauro completo con il recupero delle murature medievali si svolgeranno in tre fasi. La prima riguarderà i capitelli, le colonne, le pietre originali dell’abside dell’anno Mille, l’antico altare, l’acquasantiera e il piccolo fonte battesimale. Sarà consolidato anche il basamento della torre campanaria», spiega l’architetto Maurizio Lari, incaricato del restauro.
La prima fase già consentirà l’apertura della chiesa. La seconda riguarderà il recupero delle mura esterne, l’ultima la canonica e altri edifici adiacenti del Sette e Ottocento. Termine dei lavori 2018.
Altri articoli dell'autore
La giornalista Tina Lepri dà i voti ai musei italiani. Dieci le materie: Sede, Accesso, Sistemi informatici, Visibilità, Illuminazione, Custodi e Sicurezza, Toilette, Bookshop, Ascensore, Caffetteria
La giornalista Tina Lepri dà i voti ai musei italiani. Dieci le materie: Sede, Accesso, Sistemi informatici, Visibilità, Illuminazione, Custodi e Sicurezza, Toilette, Bookshop, Ascensore, Caffetteria
La giornalista Tina Lepri dà i voti ai musei italiani. Dieci le materie: Sede, Accesso, Sistemi informatici, Visibilità, Illuminazione, Custodi e Sicurezza, Toilette, Bookshop, Ascensore, Caffetteria
La giornalista Tina Lepri dà i voti ai musei italiani. Dieci le materie: Sede, Accesso, Sistemi informatici, Visibilità, Illuminazione, Custodi e Sicurezza, Toilette, Bookshop, Ascensore, Caffetteria