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Oppo doppio

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Roma. Ben noto per il ruolo di primo piano come critico militante e organizzatore artistico durante il Ventennio (a lui si deve la Quadriennale del 1935, riconosciuta dagli studiosi come una delle mostre cruciali del periodo), Cipriano Efisio Oppo (Roma 1890-1962) lo è meno per quanto concerne la sua pittura, che pure ebbe un certo risalto nelle vicende italiane, dagli anni della Secessione romana al periodo del «Ritorno all’ordine». Meno nota è anche la sua attività di scenografo e costumista, disegnatore satirico e illustratore. Curata da Francesca Romana Morelli e Valerio Rivosecchi, la mostra «Oppo. Pittura Disegno Scenografia» presso i Musei di Villa Torlonia -Casino dei Principi ricostruisce per la prima volta la personalità poliedrica dell’Oppo «artista», presentando una cinquantina di dipinti, disegni, bozzetti scenografici, costumi e documenti dell’epoca, per la maggior parte provenienti dall’Archivio Oppo, che ha organizzato la rassegna con il Museo della Scuola romana e la Fondazione Teatro dell’Opera di Roma. Ne scaturisce un’immagine inedita, soprattutto nella notevole serie di ritratti, come quelli della pittrice Deiva De Angelis (1918 ca) e del banchiere Morin (1923), e nella galleria di figure femminili (nella foto, «Signora in rosso», 1927), che mettono a fuoco volti e caratteri della società dell’epoca, con momenti di straordinaria intensità psicologica. Formatosi nel clima della Secessione romana, Oppo ha una prima stagione «fauve», rappresentata da opere come «Il ritratto di Rosso di San Secondo», «I pesci rossi» (1914 ca), ma già intorno al 1918 è tra i sostenitori del ritorno alla tradizione italiana, rimanendo tuttavia attratto dalla pittura dell’Ecole de Paris (Matisse in primo luogo). Negli anni Venti e Trenta sono molte le tangenze con la Scuola romana, si pensi all’«Autoritratto» (1925), «Nudo sdraiato» (1928), «La vetrina della Comunione» (1939 ca). In varie occasioni espone accanto a Mafai e Scipione e sostiene la crescita di tutto l’ambiente, tra le varie edizioni della Quadriennale e l’avventura della Galleria della Cometa sia in Italia sia a New York.

Redazione GDA, 04 maggio 2015 | © Riproduzione riservata

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