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Non ingrandite Sant’Ambrogio

Redazione GDA

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Desideriamo manifestare le nostre perplessità in merito al progetto di ampliamento della chiesa di Sant’Ambrogio a Rozzano che sono state espresse anche alla Soprintendenza per i Beni architettonici e paesaggistici di Milano e alla Direzione Regionale per i Beni culturali e paesaggistici della Lombardia.
La Chiesa di Sant’Ambrogio è il più antico monumento religioso di Rozzano; le prime notizie che riguardano la chiesa risalgono alla fine del XIII secolo quando fu edificata probabilmente come cappella per favorire le pratiche religiose dei contadini che lavoravano nelle adiacenti tenute agricole; al suo interno sono conservati numerosi affreschi che datano dalla fine del Quattro al Seicento, attribuibili al Luini, al Bergognone, al Morazzone e un prezioso organo del 1874 opera di Giuseppe Bernasconi di Varese, uno fra i migliori artigiani del tempo.
Il progetto di ampliamento prevede la demolizione di una parte consistente dell’edificio che porterebbe a uno stravolgimento del monumento, delle sue prospettive e proporzioni e un rifacimento della facciata minimamente coerente con la struttura originale della chiesa.
Le perplessità riguardano anche il prezioso organo ottocentesco che dovrebbe essere spostato dalla controfacciata e ricollocato, secondo il progetto, su un ponte sospeso a metà della nuova navata, perplessità motivate dal fatto che questo strumento musicale non è predisposto per quella posizione, sia storicamente sia acusticamente.
Premesso ciò, ci chiediamo come possa essere stato autorizzato un progetto simile che riteniamo contrario a ogni forma di tutela del Bene e, in generale, alla conservazione del patrimonio storico e artistico del territorio, un progetto la cui realizzazione costituirebbe un grave quanto pessimo precedente che non riteniamo utile consegnare ai posteri, tanto più in un’area, come quella del Parco Sud Milano, già pesantemente trasformata dalla speculazione edilizia.
Se davvero la comunità parrocchiale necessita di spazi più ampi, l’obiettivo può essere molto meglio raggiunto, anche con un risparmio economico, attraverso la costruzione di una nuova e più capiente chiesa per la quale ci sarebbero adeguati spazi vicini all’attuale.
 
 

Redazione GDA, 11 febbraio 2015 | © Riproduzione riservata

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