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La Haka, la tradizionale danza di guerra Maori

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La Haka, la tradizionale danza di guerra Maori

Nel parco sacro di Tongariro i Maori non uccidono più i visitatori

L’area si trova al confine di due placche tettoniche (pacifica e australiana) ed è caratterizzata da un’intensa attività geotermica e da terremoti

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Francesco Bandarin

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In Nuova Zelanda, nell’isola settentrionale del Paese, si trova il sito del Parco Nazionale del Tongariro, un sito sacro per il popolo dei Maori, l’etnia polinesiana che ha popolato le grandi isole chiamate Aotearoa (Grande Nuvola Bianca) secoli prima dell’arrivo degli europei. Il Monte Tongariro è uno stratovulcano, parte di un sistema geologico che comprende ben 12 coni attivi, come i monti Ruapehu e Ngauruhoe, localizzato in una grande catena discontinua di vulcani che prosegue verso nord-est nell’Oceano Pacifico.

Insieme, i tre principali vulcani sono conosciuti come Te Totara i te Whenua (Grandi Alberi della Terra) e sono considerati i guardiani spirituali della comunità. I tre vulcani sono molto diversi tra di loro. Il Monte Ruapehu è coperto da un ghiacciaio di circa un chilometro di lunghezza, attualmente in forte recesso, mentre il Monte Ngauruhoe, che ha la forma di un cono perfetto, ha un cratere con al centro un lago di fanghi vulcanici. Il Monte Tongariro è alto 1.978 metri ed è composto da un insieme di crateri, tra cui alcuni molto attivi, con emissioni continue di vapori sulfurei.

La montagna, la cui complessa geologia è stata modellata da milioni di anni di attività vulcanica, è composta da strati di rocce vulcaniche, tra cui basalto, andesite e dacite, eruttate durante la sua formazione. L’area si trova al confine di due placche tettoniche (pacifica e australiana) ed è caratterizzata da un’intensa attività geotermica e da terremoti.
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Le isole che fanno parte dell’odierna Nuova Zelanda vennero popolate dai Maori attorno al 1320-50. Le isole furono scoperte dagli europei per la prima volta nel 1642, dall’esploratore olandese Abel Tasman (1603-59), che descrisse in dettaglio l’incontro con i Maori nei suoi diari di viaggio, e successivamente dal navigatore inglese James Cook (1728-79), che arrivò qui nel corso del suo primo viaggio intorno al mondo nel 1769, e dal capitano francese Marc-Joseph Marion du Fresne (1724-72), che qui perse la vita in una battaglia con i Maori.

Spesso gli incontri con gli europei non furono pacifici, come avvenne nel 1809 quando circa 70 europei vennero uccisi nel corso di un feroce scontro, che portò anche alla distruzione del brigantino Boyd. Ma nel corso del XIX secolo la colonizzazione europea si intensificò e facilitò, con l’importazione di armi moderne, le guerre interne tra le tribù Maori, che portarono nella prima metà del secolo, anche per la diffusione delle malattie europee, alla decimazione della popolazione autoctona.

Nel 1840, quando la popolazione europea aveva già raggiunto le 2mila unità, la Corona inglese propose ai Maori la firma del Trattato di Waitangi, che fece entrare la Nuova Zelanda nell’Impero Britannico, rendendone sudditi i Maori. Nel 1887, per evitare la vendita delle montagne sacre ai coloni europei, il capo Maori Te Heuheu Tukino IV Horonuku donò i vulcani alla Corona inglese, a condizione che non venissero venduti agli agricoltori e venissero protetti.
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A seguito della «donazione» venne istituito nel 1894 il Tongariro National Park, che nel tempo venne esteso fino a coprire un’area di circa 800 chilometri quadrati. Il sito di Tongariro continua ad avere una grande importanza nell’identità culturale e nella vita spirituale della minoranza Maori, ed è evocato soprattutto nella tradizione orale, che celebra il senso della continuità con i «tupuna» (gli antenati) attraverso il Whakapapa, il concetto di genealogia e discendenza, importante poiché aiuta a stabilire connessioni e relazioni tra persone, luoghi e cose. Nei pressi del sito è stato creato un importante Marae, una casa della comunità, formata da un insieme di edifici e un vasto spazio comune.

In questo luogo comunitario si svolgono le pratiche tradizionali del popolo Maori, come il Powhiri, una tradizionale cerimonia di benvenuto che si svolge quando i visitatori arrivano al Marae e che prevede discorsi, canti e scambio di doni ed è un modo importante per mostrare rispetto e stabilire relazioni, o la Haka, la tradizionale danza di guerra Maori usata per esprimere una gamma di emozioni, dalla gioia al dolore e al lutto, eseguita in molte occasioni, come gli eventi sportivi e le celebrazioni. Il sito di Tongariro è stato il primo paesaggio culturale «associativo» iscritto nella Lista del Patrimonio Mondiale nel 1993, e ha segnato una significativa innovazione nella definizione del patrimonio culturale oltre all’avvio di un’importante opera di salvaguardia dei paesaggi a livello internazionale.

I diari di viaggio di Abel Tasman (1642) con la prima impressione degli europei dei Maori

Il Monte Tongariro

Francesco Bandarin, 28 aprile 2023 | © Riproduzione riservata

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