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National Gallery, anni ’80: una colonna corinzia tra il principe Carlo e Bob Venturi

Martin Bailey

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Oggi ospita uno dei migliori allestimenti permanenti di Londra, ma la Salisbury Wing, ampliamento del 1991 della National Gallery, rischiò di naufragare quando il principe Carlo e gli altri trustee non si trovarono d’accordo con l’architetto incaricato del nuovo progetto, Robert Venturi. La controversia riguardò una falsa colonna corinzia che l’architetto americano intendeva introdurre come elemento decorativo alla facciata su Trafalgar Square della nuova ala. Dai verbali dei trustee dal 1986 al 1987, appena rese di pubblico dominio, si apprende che Venturi minacciò di abbandonare l’incarico proprio in seguito a queste critiche. Jacob Rotschild, l’allora presidente, suggerì ai suoi colleghi di mantenere questa minaccia confidenziale. Il principe Carlo (nella foto al centro; a sinistra MacGregor, a destra Rotschild) era stato nominato trustee della National Gallery dal primo ministro Margareth Thatcher nel gennaio 1986, in un momento chiave dell’acceso dibattito fra tradizionalisti e modernisti nel campo dell’architettura in Inghilterra. Il principe aveva già espresso chiaramente la sua posizione opponendosi a una precedente proposta per l’ampliamento della galleria: il progetto di Ahrends, Burton & Koralek (Abk), che prevedeva una torre high-tech affacciata su Trafalgar Square. Nel suo discorso al Royal Institute of British Architects nel maggio 1984,il principe Carlo definì, con parole passate alla storia, la proposta dell’Abk «un mostruoso foruncolo sulla faccia di un amico elegante e tanto amato», paragonandolo a «una stazione dei vigili del fuoco di provincia». Quattro mesi dopo, il segretario per l’Ambiente, Patrick Jenkin, rifiutò i permessi di costruzione. L’anno successivo i trustees della National Gallery ottennero il sostegno finanziario dei fratelli Sainsbury (John, Simon e Timothy) per la nuova ala e cercarono un nuovo architetto. Lo studio statunitense di Venturi, Scott Brown and Associates, maestri del Postmodern, si assicurò il contratto. Più tardi nello stesso anno, fu chiesto al principe di entrare a far parte del Cda della National Gallery La prima riunione cui presenziò l’erede al trono inglese fu a novembre del 1986, e in questa occasione si trovò in perfetto accordo con Venturi. Nelle minute del meeting si legge che «il principe di Galles espresse il suo apprezzamento sulla finestra affacciata su Canada House proposta dall’architetto», che avrebbe dovuto affacciare su Trafalgar Square. Altri tustees però pensavano che la vista dalla finestra avrebbe distratto il pubblico e che la luce del sole avrebbe creato problemi alle opere; che, infine, su quella parete si sarebbe potuto esporre un quadro importante. I contrari ebbero la meglio, con disappunto di Venturi: la parete è ora lo sfondo per la pala d’altare «Martirio di san Sebastiano» (1475) di Antonio e Piero del Pollaiolo. La riunione successiva a cui presenziò il principe fu nel marzo 1987, quando venne sottoposta la questione della colonna (nella foto a destra). Anche l’artista Bridget Riley, un altro trustee, chiese che la colonna fosse rimossa. Alla fine tutti i trustees si trovarono d’accordo. Neil MacGregor, fresco di nomina alla direzione al posto di Michael Levey, era a favore della colonna (come direttore partecipava agli incontri del Cda ma non aveva diritto di voto). Alla riunione di giugno, sempre presenziata dal principe Carlo, venne confermata la decisione di eliminarla. Venturi era furioso, perché riteneva che la questo elemento decorativo parzialmente incorporato nella facciata, fornisse un opportuno collegamento visivo con il pronao della National Gallery, risalente al 1838, con la vicina Canada House e con la colonna di Nelson. La questione della colonna rischiò di mettere fine alla collaborazione diretta di Venturi. Sempre dai verbali dei trustee si viene a sapere che John Rauch, socio di Venturi, aveva «sottoposto una richiesta dell’architetto per assegnare l’incarico a un altro studio perché il loro intendeva ritirarsi». Rothschild suggerì addirittura al Cda la proposta di «uno studio di architetti inglesi», mantenendo Venturi come «consulente per il progetto». Per timore delle dimissioni di Venturi, alla fine i trustees tornarono sulla loro posizione e diedero il consenso alla colonna. Nel marzo 1988 il principe e la principessa di Galles posero la prima pietra della nuova ala. I lavori iniziarono, senza finestra ma con la colonna. L’edificio fu inaugurato dalla regina nel luglio 1991. In quello stesso anno la National Gallery pubblicò un volume sulla Salisbury Wing. nella prefazione il principe Carlo scrisse: «Ora si innescherà una polemica sull’edificio progettato da Venturi. Lascio ad altri la decisione in merito, ma penso che gli spazi interni siano molto promettenti». Si trattava chiaramente di una lode molto tiepida e priva di alcun commento sull’aspetto esterno. Denise Scott Brown, moglie di Venturi e sua socia, in seguito definì la colonna come «uno stuzzicadenti in un panino, tiene insieme gli spazi esterni». Nonostante la polemica, pochi visitatori oggi si accorgono persino della sua esistenza. Solo oggi, Scott Brown ha confermato l’intenzione dello studio di ritirarsi a marzo 1987, ed è ancora convinta che la decisione di non aver inserito la finestra alla fine delle gallerie è stata «un triste errore». Il principe Carlo prese parte a sole tre riunioni delle 17 tenute tra 1986 e 1987, intervenendo solo questioni architettoniche.



Martin Bailey, 27 aprile 2015 | © Riproduzione riservata

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