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Monete sonanti: più di 3 milioni

Vittorio Bertello

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«Con un realizzo complessivo superiore a tre milioni di euro, l’asta di primavera ha segnato un record nella storia di Bolaffi, con il maggior realizzo numismatico di sempre e una grande partecipazione del pubblico in sala, al telefono e via web».

Così Filippo Bolaffi, amministratore delegato di Aste Bolaffi, ha commentato gli esiti della vendita di numismatica dell’8 e 9 giugno della società torinese, che ha registrato l’85% di lotti venduti. In cima alla lista dei risultati figurano i 122mila euro pagati per un esemplare da 12 doppie e mezza in oro della zecca di Genova, coniato nel 1641: partito da una base di 70mila euro, è stato oggetto di una gara serrata di rilanci.

Al secondo posto si è piazzata una serie completa di quattro valori in oro (5 sterline, 2 sterline, sovereign, mezzo sovereign) di Giorgio IV d’Inghilterra del 1826, lotto che partiva da una base di 40mila euro e ne ha fruttati 61mila; al terzo un’altra moneta genovese, l’esemplare da 5 doppie del 1647 che ha realizzato 43.920 euro da una base di 20mila.

Tra le altre aggiudicazioni, un 100 lire oro del 1878 della zecca di Roma di Vittorio Emanuele II, dai 20mila euro della partenza ne ha ottenuti 36.600.

Ottimi i risultati anche per la collezione Fattovich di medaglie, ordini e decorazioni della monarchia austro-ungarica assemblata a partire dagli anni Quaranta del Novecento da Giovanni Fattovich, collezionista veneziano nato a Zara: 425mila euro di incasso totale per il 97% di lotti venduti.

Qui segnaliamo una aggiudicazione per tutte: una medaglia del 1743 per l’incoronazione in Boemia di Maria Teresa d’Austria (partita da una base d’asta di 2.500 euro e aggiudicata a 42.500 diritti compresi).

Vittorio Bertello, 11 agosto 2016 | © Riproduzione riservata

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