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Redazione GDA
Leggi i suoi articoliPassariano (Udine). Inaugurata lo scorso sabato, rimarrà aperta fino al 3 aprile «Joan Miró a Villa Manin. Soli di notte» la proposta espositiva che trova collocazione nella dimora patrizia della località friulana per la curatela di Marco Minuz e Elvira Cámara.
In tutto 250 opere circa tra grandi dipinti, disegni, schizzi, progetti e sculture (provenienti dalla Fundació Pilar i Joan Miró di Palma di Majorca e dalle collezioni degli eredi) vengono ad affiancarsi a documenti, oggetti personali e a un singolare focus costituito da 50 ritratti fotografici dell'artista catalano (Barcellona, 1893 - Palma de Majorca, 1983) firmati da Bresson, Mulas, Brassaï, List, Man Ray, Halsmann e Gomis.
Ne risulta un approfondimento sull’ultima sua fase creativa, un trentennio di vita caratterizzato dalla permanenza a Majorca.
Un sentire interiore e una lenta maturazione espressiva, stimolata anche dall’incontro con la cultura giapponese e dalla grande stagione dell’Espressionismo astratto americano del secondo dopoguerra, costituiscono il filo conduttore del percorso espositivo.
Il progetto allestitivo mira inoltre a restituire al visitatore sensazioni, atmosfere, suoni, luoghi. Così, oltre a ricreare con oggetti originali la «stanza rossa», lo spazio privato dell’artista all’interno dello studio Son Boter (cui in mostra è dedicata un’apposita sezione) il percorso suggerisce un’ulteriore esperienza immersiva attraverso il lavoro ad hoc del musicista e compositore Teho Teardo che ha campionato i suoni dell’isola e dello studio dell’artista. La mostra è promossa dall’Azienda Speciale Villa Manin e dalla Regione Friuli Venezia Giulia.

Miró all'interno dello studio Son Boter
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