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Il dono esclusivo per gli abbonati 2019: la stampa con la firma autografa di Massimo Listri

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Il dono esclusivo per gli abbonati 2019: la stampa con la firma autografa di Massimo Listri

Massimo Listri è l'artista dell'anno 2019 di «Il Giornale dell'Arte»

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Redazione GdA

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Una collezione dal 2013: gli artisti dell'anno di «Il Giornale dell'Arte». Massimo Listri è l'autore della «Stampa augurale dell'anno 2019» dono esclusivo per gli abbonati. Lo hanno preceduto Nicola De Maria (2013), Mimmo Paladino (2014), Michelangelo Pistoletto (2015), Mimmo Jodice (2016), Roberto Capucci (2017) e Shirin Neshat (2018)

Il gusto toscano della grandiosità rinascimentale nelle fotografie di MASSIMO LISTRI, autore dei ritratti architettonici di oltre 3.500 luoghi (con una predilezione per le biblioteche) 

Massimo Listri è nato a Firenze nel 1953 e ha iniziato la sua carriera di fotografo da autodidatta, esordendo a 17 anni con una serie di ritratti in bianco e nero di alcuni protagonisti della scena culturale del Novecento: Pier Paolo Pasolini, Eugenio Montale, Cesare Zavattini, Alfonso Gatto, Leonardo Sinisgalli, René Clair, Carlo Bo, Federico Zeri, Sir Harold Acton, l’ultimo testimone di quel sofisticato universo angloamericano che, da metà Ottocento, aveva trovato il suo luogo d’elezione tra le colline intorno a Firenze. Ai primi lavori dedicati a scrittori, intellettuali e poeti eseguiti per «Bolaffi Arte», diretto da Umberto Allemandi, hanno fatto seguito i contributi fotografici per riviste di arte e di architettura realizzati durante i suoi studi universitari di arte e lettere e anche i primi libri, tra cui uno dedicato ai vincitori del premio giornalistico «Saint-Vincent».

Ma è la passione per le architetture ad aver fatto di Massimo Listri una delle più note firme internazionali della fotografia di architettura e d’interni: quella passione è stata per lui un «istinto primordiale. Una mia zia, ha ricordato il maestro in un’intervista rilasciata a Giovanni Audiffredi, racconta che a sei anni guardavo le case e dicevo: quella è bella, quella no» («AD», gennaio 2016). Nella sua carriera artistica la svolta avviene nel 1981 quando inizia a collaborare con Franco Maria Ricci e ha la possibilità di realizzare i primi grandi reportage per «FMR», la prestigiosa rivista che è stata per oltre vent’anni il maggior veicolo espressivo dei tributi fotografici di Massimo Listri ai più bei palazzi, ville e opere architettoniche di tutti i tempi. Alla collaborazione con «FMR», il fotografo affianca fin dagli anni Ottanta la collaborazione con «AD».

Nei trent’anni successivi ha inoltre pubblicato 78 libri con i più importanti editori d’arte in Europa e negli Stati Uniti. Ispirato alla composizione, alla simmetria, alla raffinatezza della pittura antica italiana (a partire da Piero della Francesca), Listri realizza immagini in cui eleganza, pace e silenzio sono sovrane. I suoi ritratti architettonici vengono battuti all’asta come opere d’arte contemporanea e sono collezionati da amateur in tutto il mondo (tra i suoi collezionisti, a volerne citare uno per tutti, anche Bill Clinton) tre i suoi formati: 100x120, 120x150, 180x225, valori di mercato che oscillano tra i 5mila e i 25mila euro e tre sole macchine in tutto il mondo in grado di stampare i suoi lavori: due in Germania, una a Los Angeles.

L’artista calcola di aver fotografato più di 3.500 luoghi: chiese, musei, biblioteche, castelli, dimore, palazzi, appartamenti e ville e confessa di avere un’autentica predilezione per castelli e biblioteche: di questa predilezione sono eminente testimonianza Il fascino delle Biblioteche, edito da Allemandi nel 2002 e introdotto da un testo di Umberto Eco, e il recente The World’s Most Beautiful Libraries, pubblicato da Taschen nel 2018. In Listri, la vocazione per la fotografia e per il bello si sviluppa in parallelo a una passione collezionistica e da bibliofilo che ha fatto della sua favolosa casa fiorentina un’opera d’arte in sé.

Lo spirito enciclopedico delle Wunderkammer manieristiche e barocche, tra bellezza e bizzarria, tra artificio e natura, è stato per lui fonte di ispirazione e leitmotiv fin dai tempi della frequentazione con Sir Harold Acton. In una conversazione con Cesare Cunaccia del primo ottobre 2018, il fotografo ha spiegato: «Il mio collezionare è spinto dalla curiosità verso il bello ma anche da una pulsione irrefrenabile nei confronti dell’insolito, che mi spinge a creare apparati ideali per esaltare la valenza assoluta e il potere medianico degli oggetti». Le mostre che in varie parti del mondo hanno visto protagonista questo «demiurgo per immagini» (l’espressione è sempre di Cunaccia) non si contano.

Volendo far menzione di alcune delle principali esposizioni degli ultimi anni, si possono ricordare quelle ospitate alla Venaria Reale («Architetture e Prospettive. Massimo Listri alla Venaria Reale», aprile-maggio 2018) e al River City a Bangkok («Massimo Listri. Interni Italiani», novembre 2017-gennaio 2018); la personale del 2017 al Museo Nacional de San Carlos a Città del Messico, dove quattro anni prima aveva realizzato l’esposizione «La Divina Proporción», le mostre al Quirinale («Il Palazzo del Quirinale. Suggestioni d’autore») e al «Labirinto della Masone» di Fontanellato (Parma) nel 2016.

Nel biennio 2014-15 meritano una menzione le rassegne organizzate al Benaki Museum di Atene («Massimo Listri. Photographic Architecture», gennaio-marzo 2014), l’esposizione «La Mirada Magistral. Fotografía de Massimo Listri», allestita in Messico al Museo de Arte de Querétaro (agosto-settembre 2014), le personali ai Musei San Domenico di Forlì («Prospettive di Massimo Listri», settembre-ottobre 2014) e a Palazzo Reale di Torino (novembre 2014-gennaio 2015) e «Musei Vaticani. Le collezioni dei marmi antichi nelle fotografie di Massimo Listri» (ottobre-dicembre 2014), mostra rilevante anche per il fatto che l’artista, proprio in preparazione di quell’evento, ha avuto il privilegio di essere il primo fotografo ammesso a fotografare gli interni dei Palazzi Apostolici. Risalgono al 2015 le mostre al Kunsthistorisches Museum di Vienna («Massimo Listri: “Perspektiven”», gennaio-aprile), al Museo de Arte Moderno di Bogotà («Museos Vaticanos de Massimo Listri», marzo) e al Katara Cultural Village Foundation di Doha.

Alla fine del 2013 Massimo Listri è stato il primo artista contemporaneo invitato a esporre nella Biblioteca Angelica di Città del Vaticano con la mostra «Roma Napoli Firenze»; nel giugno dello stesso anno l’artista aveva esposto anche al Schusev State Museum of Architecture di Mosca («Massimo Listri Prospettive»). Nel 2012 le mostre «Prospettive di Massimo Listri» e «Fotografía de Interiores» sono state organizzate, rispettivamente, all’Istituto di Cultura di Tokyo e al Museo de Arte Italiano di Lima (Perù). Nel corso degli anni Duemila Listri ha esposto in un gran numero di altre sedi prestigiose: Palazzo Pitti di Firenze, Palazzo Reale a Milano, la Biblioteca Nazionale Centrale di Taipei, il Museo di Arte Moderna di Buenos Aires, l'Università di Hong Kong ecc.

Una sua ampia antologica sarà inaugurata nel marzo 2019 in Cina allo Shanghai Himalayas Museum. Da ricordare, infine, che dal 2014 è stata istituita a Firenze la Fondazione Listri per le Arti Visive che ha tra le proprie finalità non solo la conservazione, valorizzazione e divulgazione del patrimonio artistico fotografico del fondatore, ma è attivamente impegnata nel sostegno alla formazione di nuovi talenti artistici, mediante l’erogazione di borse di studio e la promozione delle opere di questi artisti emergenti attraverso mostre, manifestazioni e pubblicazioni.

Il dono esclusivo per gli abbonati 2019: la stampa con la firma autografa dell'artista oggi al vertice della fotografia di architettura e d'interni

Il formato della stampa (da incorniciare) è 44x66 cm. L'invio viene effetttuato a domicilio dopo la sottoscrizione
 

Il dono esclusivo per gli abbonati 2019: la stampa con la firma autografa di Massimo Listri

Redazione GdA, 06 dicembre 2018 | © Riproduzione riservata

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