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Manichini, fantasmi e fotografie

Walter Guadagnini

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La programmazione estiva del Centre Pompidou testimonia una volta di più la centralità della fotografia nel panorama espositivo contemporaneo.

Ben due mostre occupano gli spazi del museo parigino, due personali di grande livello dedicate a Valérie Belin (fino al 14 settembre, a cura di Clément Chéroux, catalogo Pompidou/Dilecta con testi del curatore, Larysa Dryansky e Roxana Marcoci) e ad Anna e Bernhard Blume (dal primo luglio al 21 settembre nello Spazio Fotografia, a cura di Chéroux e Andreas Fischer, catalogo Pompidou/Xavier Barral con testi dei curatori).

La trentina di immagini di grande formato della prima, nata nel 1964 a Boulogne-Billancourt, realizzate dagli inizi del secolo sino a oggi, evidenziano la natura volutamente ambigua dell’immaginario della fotografa, che reinterpreta il genere classico del ritratto tra realtà e finzione, ponendo sullo stesso piano i modelli viventi e i manichini, in un gioco per il quale giustamente si scomoda la definizione freudiana di «umheimlich». 

Un diverso modo di approcciare i temi del rapporto tra fotografia e documentazione è quello genialmente ironico della coppia tedesca, attiva dagli anni Sessanta, che nella serie «Im Wahnzimmer» (nella sala della follia) del 1984, composta da 18 grandi fotografie, mette in scena le demoniache presenze di un interno borghese, giocando di sponda con la tradizione della fotografia spiritistica, con le invenzioni della stampa popolare e della divulgazione pseudo-scientifica, con i film dell’orrore e con la grande cultura surrealista.

A quest’opera di proprietà del museo, che nella sua interezza misura 25 metri, vengono affiancati altri lavori dei Blume sullo stesso tema e una serie di immagini storiche, provenienti da collezioni private e istituzioni, incentrate sui temi della telecinesi, della levitazione degli oggetti e delle persone, degli ectoplasmi, insomma su tutto quel mondo paranormale che alla fotografia ha sempre chiesto, spesso barando, di fornire la prova della sua veridicità. 

Walter Guadagnini, 22 luglio 2015 | © Riproduzione riservata

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