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Una veduta dell’installazione della Shin Gallery a Independente Art Fair 2022

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Una veduta dell’installazione della Shin Gallery a Independente Art Fair 2022

L’occhio sull’Armory Week 2022

Reportage da New York per la 28ma edizione dell’Armory Show a cui quest’anno si è affiancata Independent Art Fair

Maurita Cardone, Elisa Carollo

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PARTE SECONDA | Il mercato dell’arte americana, nonostante il fantasma della recessione, pare reggere molto bene e tra le fila dei galleristi più ottimisti spuntano gli italiani
di Elisa Carollo

The Armory Show (dal 9 all’11 settembre), al suo «primo giorno di lavoro», ritorna per il secondo anno allo Javits Center, segnando così la ripartenza della stagione del mercato americano e internazionale. Sono tanti i nomi emergenti o già conosciuti della scena d’oltreoceano presenti in fiera, come Ilana Savdie dalla losangelina Kohn o France-Lise McGurn, fautrice dello spettacolare stand presentato dalla londinese Simon Lee Gallery ($30.000/45.000).

Fra le giovani promesse «hot» sicuramente TidaWhitney Lek, reduce dalla mostra «Wonder Women» da Jeffrey Deitch e qui presente con una personale nella galleria californiana Sow&Taylor di cui l’anima è l’artista Gregor Ito: tutto venduto a poche ore dall’apertura ($16.000/30.000). Ci sono anche emergenti ancora abbordabili e promettenti, come Lise Stoufflet da Lyles & King ($4.000/10.000), Loren Erdrich da Shine Gallery, entrambe gallerie newyorkesi, (13.500/17.500) o Jared McGriff da Spinello Projects di Miami ($10.000/25.000 fino a 80.000), già presente nelle collezioni del Rubell Museum e dell’ICA Miami.

Prima partecipazione ad Armory per la messicana Galería RGR che, fra gli altri maestri latini, porta i colori di Felipe Pantone ($38.000), Julio Le Parc ($60.000/270.000) e Carlos Cruz-Diez ($55.000/480.000). Tra gli highlight si segnala una personale del talentuoso pittore David Antonio Cruz presentato da Monique Meloche Gallery di Chicago ($15.000/85.000): nonostante i prezzi e le dimensioni importanti, già nel pomeriggio della prima giornata di preview i suoi quadri sono stati tutti venduti!

Fra gli espositori italiani, Mazzoleni porta uno stand tutto al femminile: un percorso storico nell’opera di Accardi ($50/200.000), i nuovi autoritratti e i collage inediti di Marinella Senatore ($10/65.000), protagonista la prossima settimana al Palais de Tokyo a Parigi, le nuove opere dell’artista italo-newyorkese Melissa McGill ($6/90.000) e quelle della giovane Rebecca Moccia ($3.5/18.000), risultato della ricerca, ancora in corso, sulla solitudine politica.

Josè Graci, direttore della galleria, ha commentato: «Siamo molto contenti di tornare a The Armory Show dopo una pausa durata 3 anni. L’avevamo lasciata ai Piers a marzo del 2019 a pochi giorni dai primi lockdown e l’abbiamo ritrovata in uno spazio all’altezza degli obiettivi della manifestazione». Fra gli altri italiani si segnala anche Cardi Gallery con un elegante booth bianco/nero dedicato al messicano Bosco Sodi ($14.000) e al torinese Davide Balliano ($30.000/85.000). Eduardo Secci presenta una personale di José Carlos Martinat in collaborazione con Marc Straus Gallery di New York ($29.000/41.000).

È uno stand di respiro internazionale quello di MASSIMODECARLO con opere di John Armleder, Jennifer Guidi, Mike Henderson, Dennis Kardon, Spencer Lewis, Tony Lewis e Paola Pivi. Sono invece in originale controtendenza le gallerie Cortesi e Repetto, fra le poche a portare arte moderna in un’edizione di Armory dove prevale il contemporaneo e l’ultra-contemporaneo. Fra gli artisti italiani che spiccano ad Armory c’è Luisa Rabbia che affianca Alex Katz e altri grandi nomi dalla newyorkese Peter Blum (a breve la galleria presenterà la serie realizzata dall’artista durante la pandemia).

Ad affiancare Armory quest’anno, anche una nuova edizione, la prima autunnale, di Independent Art Fair, intitolata «Independent 20th Century», all’interno del Cipriani South Street, dedicata all’arte del XX secolo. Partecipano anche alcuni italiani, fra cui Giò Marconi e Tommaso Calabro. Fra gli highlight della fiera c’è la presentazione della collezione del giovane coreano Hong Gyu Shin per la quale è stata creata la stessa «wunderkammer» presente nel suo appartamento newyorkese. Shin è proprietario di Shin Gallery aperta nel 2013 nel Lower East Side ma anche collezionista dal palato raffinato come dimostrano i capolavori del moderno esposto: due su tutti, lo spettacolare Bathus e la carta di Picasso.

Gió Marconi dedica una personale alle emulsioni di Mario Schifano mentre Tommaso Calabro una alle visionarie opere surrealiste dell’italiano Stanislao Lepri, compagno dell’artista surrealista Leonor Fini ($30.000/90.000). Un primissimo bilancio di Independent lo offre proprio Calabro: «La fiera sta andando molto bene, per ora venduti 5, ottimo passaggio soprattutto in mattinata».

Infine, ritornano i grandi artisti degli anni Ottanta: Vito Schnabel, figlio dell'artista Julian, dedica l’intero stand a opere monumentali di Francesco Clemente ($250.000), dopo i recenti rialzi in asta e una personale da Christie's negli Hamptons. Scelta interessante per la galleria newyorkese Nahmad che dedica l’intero stand alla serie che Giorgio De Chirico sviluppò alla fine degli anni Venti, quella dei combattimenti tra gladiatori ($900.000/1.2M).

Numerose sono le vendite e gli stand sold out già nelle prime ore sia ad Armory che ad Independent. Si conferma così un mercato dell’arte US che continua ad avere una forte domanda, nonostante lo spettro della recessione. Un buon auspicio per la stagione che si sta affacciando…

PARTE PRIMA | 240 gallerie (12 le italiane) per l’Armory Show 2022
di Maurita Cardone

Dal 9 all’11 settembre torna a New York l’Armory Show. Per questa 28ma edizione la fiera d’arte porterà in città 240 gallerie da 30 Paesi distribuite negli spazi del Javits Center, centro fiere affacciato sul fiume Hudson che dall’anno scorso è la nuova casa dell’Armory.

Dall’Italia ci sono Alfonso Artiaco, MASSIMODECARLO, Cardi, Galleria d’Arte Maggiore g.a.m., Mazzoleni, Francesca Minini, Massimo Minini, Lorcan O’Neill, P420, Eduardo Secci, Vistamare / Vistamarestudio. Diversi gli allestimenti da tenere d’occhio nella sezione principale, tra cui quello che MASSIMODECARLO dedica all’artista camerunense Ludovic Nkoth, recente nuova acquisizione della galleria.

Nella sezione Presents, che mira a supportare la prossima generazione di galleristi e che quest’anno si amplia fino ad accogliere 40 gallerie con non più di 10 anni di vita, sono sei gli espositori alla loro prima partecipazione. Nella sezione Solo, dedicata a presentazioni monografiche di artisti dei secoli XX e XI, interessanti un murale di Mohamed Ahmed Ibrahim, artista che rappresenta gli Emirati Arabi alla Biennale di Venezia, presentato dalla galleria Lawrie Shabibi, e un trittico video dell’artista e coreografa argentina Cecilia Bengolea, presentato da Andréhn-Schiptjenko.

Il tema di Monumental Change, la sezione Platform, dedicata a installazioni di grossa scala e progetti site specific, quest’anno riunisce opere che indagano il modo in cui il recente riesame della storia globale sta influenzando il modo in cui gli artisti si relazionano con la scultura e il concetto di monumento. Novità assoluta di quest’anno, un’estensione di Armory Off Site, inaugurato nel 2021, in collaborazione con la United States Tennis Association, che durante gli US Open (23 agosto-11 settembre) vede alcune gallerie presentare all’esterno dell’USTA Billie Jean King National Tennis Center sculture di grande formato di artisti da contesti sottorappresentati.

Infine, Armory Spotlight, il primo programma nella storia della fiera che offre uno spazio gratuito a un’istituzione culturale newyorkese, ospita The Kitchen, storica non profit culturale di base a Chelsea.
 

Dal 2021 l’Armory Show si tiene nel Javits Centre

Maurita Cardone, Elisa Carollo, 09 settembre 2022 | © Riproduzione riservata

L’occhio sull’Armory Week 2022 | Maurita Cardone, Elisa Carollo

L’occhio sull’Armory Week 2022 | Maurita Cardone, Elisa Carollo