Sophia Kishkovsky
Leggi i suoi articoliIl Museo dell’Ermitage è in contatto con funzionari sauditi per esaminare la possibilità di aprire una sede satellite nello Stato del Golfo. Il meeting si è tenuto all’inizio dell’anno durante il Giorno dell’Ermitage in Oman, nell’ambito della tradizione del museo russo di portare mostre e conferenze in giro per il mondo come espressione del suo «soft power».
Il direttore del museo statale russo Michail Piotrovskij ha fatto parte della delegazione russa nella capitale saudita Riad dello scorso ottobre per l’incontro «Davos in the desert» tenutosi settimane dopo che il giornalista dissidente Jamal Khashoggi è stato assassinato nel Consolato saudita di Istanbul. Accesa più che mai la controversia internazionale sul ruolo del principe ereditario saudita Mohammed bin Salman nella vicenda.
La partecipazione russa alla conferenza comprendeva anche una mostra di opere dal Museo di Stato di San Pietroburgo e un incontro tra Piotrovskij e il principe ereditario sulla cooperazione museale. Nel 2011 l’Ermitage ospitò la mostra saudita itinerante «Strade dell’Arabia: tesori archeologici dell’Arabia Saudita».
Lo scorso novembre, dopo il suo viaggio a Riad, Piotrovskij ha dichiarato di aver discusso con il ministro della Cultura saudita circa un accordo per spedizioni archeologiche congiunte. L’Ermitage espanderà anche la sua presenza in Crimea, che la Russia ha annesso dall’Ucraina nel 2014. Il Governo federale sta programmando un nuovo centro culturale nel polo navale di Sebastopoli.
A quanto riferisce l’agenzia di stampa statale russa Ria Novosti, Piotrovskij avrebbe affermato che l’Ermitage organizzerà mostre per un «grande spazio museale» nella città, a cominciare da una su Caterina la Grande. L’imperatrice russa annesse la Crimea dal Canato di Crimea nel 1783.
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