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La Queen’s Gallery di Londra presso Buckingham Palace. © Royal Collection Trust; © His Majesty King Charles III 2023; Foto Peter Smith

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La Queen’s Gallery di Londra presso Buckingham Palace. © Royal Collection Trust; © His Majesty King Charles III 2023; Foto Peter Smith

Le Queen’s Galleries ora sono le King’s Galleries

Cambiano nome i musei della regina a Londra ed Edimburgo, ora sono di Carlo III. Il Royal Collection Trust non riceve finanziamenti pubblici: è proprietà personale del re, gestito privatamente

José da Silva

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La Queen’s Gallery di Londra e la Queen’s Gallery di Edimburgo dal prossimo anno saranno entrambe ribattezzate The King’s Gallery. I due musei, parte dei complessi delle residenze reali (Buckingham Palace a Londra e Palace of Holyroodhouse a Edimburgo) e fondati per esporre le opere della Royal Collection, sono stati inaugurati rispettivamente nel 1962 e nel 2002 dalla regina Elisabetta II e così chiamati in suo onore.
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«La Royal Collection è tenuta in custodia dal re per i suoi successori e per la Nazione. Si ritiene pertanto opportuno rinominare le gallerie come The King’s Galleries in riconoscimento del nuovo regno», ha affermato un portavoce del Royal Collection Trust. Il cambiamento avviene dopo la morte della regina nel settembre 2022 e la successiva incoronazione di re Carlo III, lo scorso maggio. Ancora a marzo la Royal Collection negava ci fossero in programma reintitolazione dei musei: «Le Queen’s Galleries sono state fondate e inaugurate dalla regina Elisabetta II, pertanto al momento non ci sono programmi per cambiarne i nomi», aveva dichiarato all’epoca un portavoce a «Il Giornale dell’Arte». Alla domanda su che cosa sia cambiato da allora, lo stesso portavoce ha risposto di «non voler entrare nei dettagli delle discussioni organizzative e delle tempistiche». Le modifiche al nome, alla segnaletica e al marchio, spiega il portavoce «saranno finanziate dal Royal Collection Trust, un ente di beneficenza registrato, finanziato dagli ingressi del pubblico nelle residenze ufficiali del re e dalle attività commerciali associate».

La Royal Collection, così com’è oggi, è nata in gran parte nel XVII secolo dopo la restaurazione di Carlo II. È una delle più grandi collezioni private al mondo e comprende capolavori come la «Madonna col Bambino in un paesaggio con Tobia e l’angelo» di Tiziano (1535-40) e «La lezione di musica» di Vermeer (1660 ca). La gestione è supervisionata dal direttore Tim Knox. Il Consiglio di amministrazione del Royal Collection Trust, come si legge sul suo sito web, «stabilisce la direzione strategica dell’ente e controlla la realizzazione dei suoi obiettivi». Ne è presidente James Leigh-Pemberton e tra i suoi membri figura Clive Alderton, segretario privato di Carlo III. La Royal Collection è una delle cinque sezioni organizzative principali della Casa Reale e non riceve finanziamenti pubblici. In definitiva, la Royal Collection è di proprietà del re.
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José da Silva, 03 gennaio 2023 | © Riproduzione riservata

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Le Queen’s Galleries ora sono le King’s Galleries | José da Silva

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