«Prometeo» (2023), installazione site specific di Johannes Pfeiffer

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«Prometeo» (2023), installazione site specific di Johannes Pfeiffer

L’arte contemporanea sul fronte lavico dell’Etna

Nei pressi del Rifugio Sapienza, a 1.980 mt di quota, opere che creano una connessione con le forze della natura

Sono passati nove anni da quando l’artista inglese Hamish Fulton, in sette giorni dal 7 al 14 di ottobre del 2014, compì una delle sue passeggiate di Walking art, scalando l’Etna dal mare fino ai crateri sommitali e ritorno. Ne scaturì una mostra che si tenne l’anno successivo al Palazzo della Cultura di Catania dal titolo «Migrant Volcano». Ora l’arte contemporanea torna sul vulcano attivo più alto d’Europa (3.357 mt) questa volta in forma di evento espositivo, una mostra a 1.980 mt di quota, nei pressi del Rifugio Sapienza a Nicolosi (Ct), per un’esperienza di fruizione insolita.

«Etna Eternal Flame», curata da Ysabel Pinyol Blasi, espone alcune opere direttamente sul fronte lavico causato dall’eruzione del 2001 dell’Etna, nel versante Sud-Est, quella che distrusse una parte della vecchia funivia e risparmiò per un soffio il Rifugio Sapienza. Su quella lava ormai solidificatasi gli artisti sono intervenuti cercando, ognuno a proprio modo, una connessione con le forze della natura.

Aleksandar Duravcevic ha deposto nel paesaggio lavico, dall’aspetto lunare, la scultura «Per lei (Benches for Etna)» costituita da due panchine di marmo nero Marquina con una frase incisa «Killing Time»; un luogo dove sostare, un invito a rallentare e a mettersi in ascolto. Johannes Pfeiffer ha realizzato l’installazione site specific «Prometeo», che rende visibili le forze geologiche che hanno mosso l’avanzare della colata lavica, ora rappresa in nere rocce. Una felice partitura di coni di luce fatti in filo di nylon che dinamizzano il nero del paesaggio.

All'interno del Centro Servizi del Comune di Nicolosi sono esposti gli oli su tela di Samantha Torrisi che vive ai piedi del vulcano. La sua ricerca pittorica spesso ha come soggetto i boschi che crescono sul versante nord dell’Etna, tra atmosfere brumose e meditative dal sapore nordico. La mostra è completata dal reportage documentaristico e naturalistico della fotografa Oriana Tabacco, legata per motivi biografici a questi luoghi.

Venerdì 15 settembre alle 17.30 ha avuto luogo il primo di un ciclo di incontri multidisciplinari tra arte e scienza, il cui tema è «La rappresentazione delle eruzioni storiche dell'Etna, dalle iconografie del XVII secolo alla fotografia scientifica» a cura di Stefano Branca direttore dell’Ingv (Istituto Nazionale Geofisica e Vulcanologia) Osservatorio Etneo.

«Etna Eternal Flame» è un progetto dell’Associazione Culturale Basaltika in collaborazione con Monira Foundation di New York, e Fondazione Orestiadi di Gibellina, ha il patrocinio dell’Ente Parco Etna e del Comune di Nicolosi, e si avvale del sostegno scientifico dell’Ingv e Aiv (Associazione Italiana di Vulcanologia). La mostra si conclude il 29 ottobre per poi proseguire oltreoceano presso il centro studi di arte contemporanea internazionale Monira Foundation di New York.

«Prometeo» (2023), installazione site specific di Johannes Pfeiffer

Giusi Diana, 21 settembre 2023 | © Riproduzione riservata

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L’arte contemporanea sul fronte lavico dell’Etna | Giusi Diana

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