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Un disegno a penna su carta, di mano di Luca Massimo Barbero, che sarà esposto nella mostra di presentazione dell’Archivio

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Un disegno a penna su carta, di mano di Luca Massimo Barbero, che sarà esposto nella mostra di presentazione dell’Archivio

L’archivio di Luca Massimo Barbero donato alla Biennale di Venezia

Nella sede di Ca’ Giustinian sono esposti a rotazione i materiali (disegni, fotografie, cataloghi, appunti) che testimoniano la sua quarantennale attività curatoriale

Enrico Tantucci

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Un archivio «vivente» e in parte mutante nel corso del tempo. È quello che Luca Massimo Barbero (Torino, 1963), storico, curatore di arte moderna e contemporanea, direttore dell’Istituto di Storia dell’Arte della Fondazione Giorgio Cini, curatore associato delle Collezioni di Arte moderna e contemporanea di Intesa Sanpaolo, membro del Comitato scientifico della Collezione della Farnesina e del Comitato editoriale di «Il Giornale dell’Arte», ha donato all’Asac, l’Archivio Storico delle Arti Contemporanee della Biennale di Venezia. Per presentarlo, la Biennale allestisce dal 16 novembre, nella sua sede di Ca’ Giustinian, la mostra «Luca Massimo Barbero. Un Diavolo Amico». La novità della donazione sta nel fatto che l’archivio di Barbero si distingue per non essere ormai compiuto e definito, ma in continua espansione, e destinato ad arricchirsi di tutto quello che il critico e curatore produrrà in futuro e che lui stesso continuerà a utilizzare.

Il «diavolo» del titolo della mostra è ispirato al disegno di Tancredi, straordinario e inafferrabile artista, che è la chiave del rapporto di Barbero con Venezia. «Condividere questo disegno con l’Archivio della Biennale significa anche, spiega Barbero, far rivivere tutto in un ossimoro: un demone amico che comporta una dannazione felice: la storia dell’arte e la “curiosità” che ti possiede. Le immagini sono una storia viva!». La mostra, introdotta da un testo di Nicolas Ballario, presenta una prima tranche di materiali dell’archivio di Barbero, che saranno esposti a rotazione nei mesi successivi, per illustrare i numerosi aspetti della sua personalità e del suo metodo di studio e curatela: disegni, fotografie, appunti estratti dai quaderni di bozzetti, storyboard, cataloghi, oggetti, tutti materiali che testimoniano la sua quarantennale pratica curatoriale.

Con questa nuova acquisizione l’Asac e la Biennale ampliano le loro raccolte, accanto al Fondo Palazzo Grassi/Fiat, Archivio Premio Oderzo, Fondo Luca Ronconi, Fondo Lorenzo Capellini, e dopo l’accordo con la Fondazione Luigi Nono, confermando l’indirizzo e il programma dell’Archivio Storico: ospitare archivi e fondi, anche di terzi, che affrontano e si misurano con i temi legati alle arti contemporanee. Anche attraverso queste azioni l’Archivio Storico della Biennale di Venezia insieme al Centro Internazionale della Ricerca sulle Arti Contemporanee, la cui nuova sede è in corso di realizzazione all’Arsenale, intende ampliare la sua missione come luogo sempre più aperto, vitale e generativo, volto ad attivare nuove opportunità di ricerca, oltre a valorizzare lasciti di artisti, conservandoli e mettendoli a disposizione di giovani studenti e appassionati ricercatori.

«Ringrazio Luca Massimo Barbero», commenta il presidente della Biennale di Venezia Roberto Cicutto, «per la fiducia riposta nella Biennale, che in questi anni abbiamo dotato di una settima arte: “l’arte della connessione” attraverso la ricchezza dei suoi fondi storici e l’acquisizione di archivi contemporanei in continuo divenire grazie all’azione costante dei loro creatori».

«Sono grato e onorato che La Biennale di Venezia abbia accolto il mio archivio», ha dichiarato a sua volta Luca Massimo Barbero. «Considero gli archivi una culla e devo buona parte delle mie radici alla Biennale di Venezia che sento come un cantiere vitale dell’arte contemporanea. Sono felicissimo di questa opportunità, perché mi permette di restituire e condividere il mio immaginario, dal cinema all’arte, alla fotografia, che ha preso forma all’interno di quello stesso archivio».
 

Enrico Tantucci, 14 novembre 2023 | © Riproduzione riservata

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