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Federico Florian
Leggi i suoi articoliL’arte di Andrew Dadson (1980) ruota attorno al concetto di limite e confine. I suoi dipinti «reintelati» sono forse i suoi lavori più noti: sono tele con un eccesso di pittura sui bordi, successivamente trasferite e riallungate su tavole più ampie. L’artista conferisce così spessore alla superficie bidimensionale della tela, creando lavori a metà tra pittura e rilievi scultorei.
Per una sua personale da Franco Noero («Islands», dal 22 settembre al 27 ottobre), Dadson, oltre a una serie di piccoli dipinti, presenta sei nuove ampie tele che testimoniano un’evoluzione nella sua tecnica pittorica. Le forme scultoree che generalmente occupano i bordi dei suoi dipinti ora si spostano verso il centro, plasmando superfici simili a bassorilievi lavorati a sbalzo.
Accompagna i lavori l’installazione video «Sunrise/Sunset» che consiste in due identici film in 16mm proiettati su muri opposti. L’opera mostra un tramonto in primissimo piano, filmato dall’artista a Oahu, nelle Hawaii. Non appena il sole sparisce all’orizzonte il video si ripete in loop.
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