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Arianna Antoniutti
Leggi i suoi articoliOstia (Rm). Un team pluridisciplinare di ricercatori dell’Università di Aix-Marseille, del Cnrs e dell’Institut Géographique National, sotto la guida del coordinatore Marcello Turci, è al lavoro nell’area archeologica di Ostia antica. Nel settore appena oltre l’accesso al mare, detto Porta Marina, sono in corso indagini preliminari, condotte in collaborazione con il Parco archeologico di Ostia antica, che ancora prima di dare l’avvio agli scavi, hanno già permesso di identificare un vasto complesso pubblico tuttora sepolto, dalla superficie stimata in almeno 15mila metri quadrati.
Grazie a dati provenienti da riprese effettuate con i droni, e a ricostruzioni fotogrammetriche tridimensionali dei segnali ricavati con sensori geofisici, è stato possibile scoprire la presenza di una grande basilica civile. «La struttura individuata presenta ampi spazi scoperti, probabilmente quelli di una monumentale basilica a cinque navate, con annesse strutture utilitarie» afferma Marcello Turci.
Si tratterebbe dunque della più grande basilica civile di Ostia finora scoperta, risalente alla fine del III secolo d.C. Aggiunge il direttore del Parco, Mariarosaria Barbera: «Oltre a fare il punto sull’attualità della ricerca in ambito ostiense, si tratta di un’occasione per far conoscere al pubblico le tecniche di indagine non invasive e preliminari allo scavo archeologico, su di un ampio complesso architettonico che in passato, senza l’aiuto della tecnologia, era stato identificato con una villa suburbana».
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