Francesca Interlenghi
Leggi i suoi articoliA partire dal 31 gennaio, kaufmann repetto presenta nel proprio spazio milanese la prima mostra in galleria di Vivian Suter (1949, Buenos Aires) dal titolo «Tintin Nina Disco». Figlia della pittrice di origine austriaca Elisabeth Wild e di un industriale svizzero emigrato in Argentina, Suter si trasferisce con la famiglia a Basilea all’età di dodici anni e lì studia pittura, formandosi alla Schule für Gestaltung. Agli inizi degli anni Ottanta decide di partire per un lungo viaggio attraverso l’America centrale ed è in Guatemala, sulle rive del lago Atitlán, che nel 1983 stabilisce la sua abitazione e il suo studio. Durante i suoi spostamenti realizza collage, disegni, sculture e scatta fotografie lungo il percorso, mostrando già dagli esordi quanto fosse radicata nella sua pratica l’idea di pellegrinaggio, movimento e cambiamento.
La natura, che governa lo stile di vita dell’artista, gioca un ruolo cruciale nella sua arte, tanto che la vegetazione invade e incornicia quasi tutti i suoi lavori. Gli elementi e i materiali locali, come la roccia vulcanica, la fuliggine, la flora della foresta pluviale, il fango, l’acqua piovana o i microrganismi, concorrono attivamente alla realizzazione dei suoi dipinti e vengono spesso incorporati nel suo processo creativo. Lasciandoli sedimentare, Suter invita il tempo ad agire sulle sue tele, consegnandole in qualche modo al territorio dell’insondabile.
Implicita nel suo approccio alla pittura è infatti una politica di sperimentazione insistente, che apre l’opera alle infinite possibilità del caso, creando circuiti che mettono in comunicazione diversi livelli di realtà e ambiti che nell’immaginario corrente sono distanti gli uni dagli altri. Ecco allora che la pittura rinegozia la sua presenza con l’insieme circostante, sottendendo un ripensamento del nostro modo di rapportarci con la totalità degli elementi con i quali coabitiamo. Il lavoro di Suter è stato recentemente esibito in una grande mostra alla GAMeC, la prima in un museo italiano, come parte del palinsesto di eventi di Bergamo Brescia Capitale della Cultura Italiana.
Il nuovo progetto espositivo da kaufmann repetto, visibile sino al 29 marzo, raccoglie più di 50 opere di grandi dimensioni che coprono diverse fasi della sua produzione e danno conto dei temi portanti della sua ricerca. Le tele non tese, che pendono dal soffitto invadendo e riconfigurando l’ambiente, si caratterizzano per la vivacità cromatica tipica dell’autrice, che mette in scena ancora una volta lo straordinario, intimo connubio tra lei e la natura.
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