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Museo Hendrik Christian Andersen, Salone dei gessi. Foto: Silvio Scafoletti

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Museo Hendrik Christian Andersen, Salone dei gessi. Foto: Silvio Scafoletti

La guida di Roma di Francesco Erbani

L’ultimo volume della collana «gli adagi» (Enrico Damiani editore) incentrato sulla capitale punta a rendere il turista un residente e il cittadino un abitante più consapevole

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Giuseppe M. Della Fina

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Scrivere una guida di Roma è un’impresa difficile sotto numerosi punti di vista e se si vuole raccontare anche la Roma «nascosta», il lavoro diviene ancora più difficoltoso. Il giornalista Francesco Erbani ha scritto un libro teso a rendere il turista un residente di Roma seppure per pochi giorni, e il cittadino un abitante più consapevole (il volume fa parte della collana «gli adagi», ideata da Teresa Monestiroli, di cui finora sono stati pubblicati Bergamo, Milano, Napoli, Palermo e Venezia, Ndr).

Gli itinerari consigliati sono costruiti nella consapevolezza che Roma sia il suo passato, più o meno prossimo, e insieme il suo presente. L’approccio sembra ricollegarsi a quello di uno scrittore polacco, Henryk Sienkiewicz, premio Nobel per la Letteratura nel 1905 e autore del romanzo Quo vadis?, da cui nel 1951 venne tratto un film forse oggi ancora più noto. Sienkiewicz visitò Roma, per la prima volta, nel 1879 e vi soggiornò per quasi un mese. In quell’occasione scrisse di getto La lettera da Roma, pubblicata nello stesso anno: «A Roma per dir così, vi sono tre città: la Roma contemporanea, la Roma vecchia o papale, la Roma antica. Topograficamente, queste tre città non sono divise tra loro».

A queste tre città, Erbani ha aggiunto quella costruita nella prima metà del Novecento e quella che si è sviluppata dal 1950 a oggi: arrivando a superare i 50mila ettari di territorio costruito a fronte dei 12mila occupati sino a settant’anni fa. Tanto per fornire qualche dato, che fa riflettere o, almeno, dovrebbe farlo.

L’autore ha scelto di procedere per temi quali (tra gli altri) le acque, le piazze, le chiese, i musei, il verde. A ognuno è dedicato un capitolo, al cui interno è proposto un itinerario che dal centro comprende le periferie. Le sorprese non mancano: tra i musei, accanto ai più celebrati e visitati, quello dedicato all’artista norvegese Hendrik Christian Andersen, o il Museo di Casal de’ Pazzi che accoglie, fra l’altro, i resti fossili di un elefante vissuto nella zona 200mila anni fa. È ricordato anche da Zerocalcare nella graphic novel La profezia dell’armadillo. Oppure, nel capitolo dedicato al verde, lo straordinario Orto Botanico e il Parco di Aguzzano, un lembo pregiato di campagna romana, oltre alle ben conosciute Villa Borghese e Villa Doria Pamphilj. E ancora piazza Navona, piazza del Popolo, piazza del Campidoglio, ma anche piazza Benedetto Brin alla Garbatella e largo Ferruccio Mengaroni a Tor Bella Monaca. In tale visione integrata risiedono la novità e il fascino di questa nuova guida di Roma.

Roma adagio. La città eterna, la città quotidiana,
di Francesco Erbani, 303 pp., 35 ill., Enrico Damiani Editore, Brescia 2023, € 20
 

La copertina del volume

Museo Hendrik Christian Andersen, Salone dei gessi. Foto: Silvio Scafoletti

Giuseppe M. Della Fina, 21 febbraio 2024 | © Riproduzione riservata

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