Image

Cima da Conegliano, «Madonna in trono con santi», 1495-97 (particolare), Gemäldegalerie di Berlino

Image

Cima da Conegliano, «Madonna in trono con santi», 1495-97 (particolare), Gemäldegalerie di Berlino

La convergenza dei punti di fuga

Una lettura estremamente scorrevole sulla storia della prospettiva pittorica

Edoardo Villata

Leggi i suoi articoli

La tesi di fondo del volume Storia della prospettiva significante di Sergio Marinelli è che la prospettiva pittorica, pur essendo pratica di bottega e non dotta elaborazione teorica (a parte specifici casi, ad esempio Piero della Francesca), possa veicolare specifici significati, al di là della mera illusione spaziale. Il titolo può far pensare a un impervio trattato, mentre il libro si presenta di lettura estremamente scorrevole: il testo, dal dettato elegante ma preciso, fa tutt’uno col ricco apparato illustrativo, e la bibliografia è a dir poco essenziale.

L’autore identifica alcuni tipi di focalizzazione con conseguente slittamento semantico e li illustra con esempi scelti probabilmente tra le proprie preferenze e occasioni di studio (sono infatti frequenti i rimandi a pittori veneti, mentre un ruolo di rilievo è occupato nel libro da Michael Pacher e Jacopo Tintoretto): convergenza dei punti di fuga sull’occhio di un personaggio; su un’azione compiuta all’interno del dipinto, sulla firma dell’artista (o su un’iscrizione particolarmente significativa), su oggetti raffigurati all’interno della rappresentazione, sui corpi, o meglio ancora su un punto specifico di essi, su un orizzonte o su un punto di un paesaggio visto da una apertura architettonica.

Talvolta il punto (o più spesso i punti) di fuga a prima vista non sembrano prestarsi a specifiche interpretazioni, ma, ci dice Marinelli, è difficile che la scelta sia casuale. L’impostazione critica è foriera di ulteriori sviluppi, per esempio in parallelo all’ottica medievale, divisa tra teoria intromissoria ed estromissoria; così come un’ulteriore estensione dei casi di studio potrà confermare le tesi qui esposte e magari arricchirle. Il punto d’arrivo sarà forse una storia più sistematica: ma potrebbe non valerne la pena, se sarà a costo di perdere l’eleganza e non di rado l’ironia che permeano questo libro, che sa stimolare riflessioni facendole affiorare talvolta insieme a un sorriso (cosa quanto mai rara nella letteratura storico artistica).


Storia della prospettiva significante,
di Sergio Marinelli, 232 pp., ill., Colpo di fulmine Edizioni, Verona 2021, € 25
 

Cima da Conegliano, «Madonna in trono con santi», 1495-97 (particolare), Gemäldegalerie di Berlino

Edoardo Villata, 19 settembre 2021 | © Riproduzione riservata

Articoli precedenti

Massimo Pulini dedica un triplice catalogo ragionato ad artisti poco noti al di fuori dalla cerchia degli specialisti ma di elevata qualità

La convergenza dei punti di fuga | Edoardo Villata

La convergenza dei punti di fuga | Edoardo Villata