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Tina Lepri
Leggi i suoi articoliNapoli. La Procura regionale della Corte dei Conti ha avviato un’indagine sugli sprechi nel settore dei Beni culturali della Campania. Lo ha annunciato, all’inaugurazione dell’anno giudiziario, il procuratore regionale, Tommaso Cottone. Il magistrato, ha parlato di «istruttoria di grande rilevanza» i cui dati saranno resi pubblici nelle prossime settimane. I danni ai Beni culturali della Regione sono ingenti e in aumento: Napoli ha già perso, da poche settimane, i 100 milioni di euro dell’Ue non spesi per salvare dal degrado il suo patrimonio artistico ed è anche sotto inchiesta Unesco.
Non stanno meglio i Beni culturali della provincia di Caserta, troppi gli scavi archeologici abbandonati ai vandali come a Pignataro Maggiore, e in genere in tutto il territorio regionale. I magistrati della Corte dei Conti segnalano anche la durata eccessiva di rinnovi e proroghe nelle concessioni di lavori e appalti.
C’è riserbo sulla istruttoria dedicata agli sprechi, si sa di certo che un voluminoso capitolo è dedicato alla attività investigativa della Procura sul patrimonio artistico e storico della Campania. Non mancheranno le indagini sulla Biblioteca dei Girolamini, depredata di buona parte della sua preziosa collezione di volumi antichi e sull’affidamento, «illegittimo», nel 2010 dei lavori per il restauro del Teatro Grande di Pompei. Quei restauri bollati da architetti, storici, critici e autorevoli professionisti internazionali, come un vero obbrobrio.
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Scavi abbandonati a Pignataro Maggiore (Caserta)
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